15 Giugno 2022, 16:38
1 min di lettura
CATANIA– Morte di Elena Del Pozzo, per gli investigatori sono ancora due gli aspetti da mettere a fuoco: “Il luogo del delitto e l’eventuale responsabilità di altre persone o nella commissione dell’omicidio o nell’occultamento del cadavere. Abbiamo fatto verifiche su tutti i familiari stretti, ma al momento non si sono evidenziate anomalie”. Lo dice il capitano dei Carabinieri Salvatore Mancuso, incontrando i giornalisti a margine di una sopralluogo a Mascalucia nell’ambito dell’indagini sulla piccola Elena, assassinata dalla madre, Martina Patti.
Il militare ha riferito, inoltre, dei dettagli la riguardano personalmente. “In un primo momento era fredda e distaccata, ma poi, all’esito della discovery di quello che era successo, ha avuto un cedimento e ha pianto”. La donna “dopo le contestazioni mosse” ha “fatto qualche precisazione, ammettendo le proprie responsabilità e confermando alcuni elementi che poi sono stati riscontrati sul posto e dai primi rilievi scientifici e autoptici”.
I carabinieri del Sis andranno domani, invece, nella casa di Martina Patti. Gli accertamenti serviranno a trovare il luogo del delitto: o nell’abitazione o nella campagna abbandonata dove la donna ha fatto trovare il cadavere della piccola. La bambina, secondo i carabinieri che indagano, sarebbe stata uccisa con un’arma da taglio, perché il corpo aveva ferite compatibili con un coltello da cucina. L’arma , al momento, non è stata ancora trovata.
Pubblicato il
15 Giugno 2022, 16:38