28 Maggio 2024, 05:01
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CATANIA – Il dolce sorriso di Ylenia Bonavera, 26enne originaria di Messina, il 10 dicembre 2020 fu spento per sempre da una coltellata alla spalla. A colpirla, nel bel mezzo di un litigio a San Cristoforo, che alcuni passanti hanno ripreso con il telefonino, fu una sua amica, Daniela Agata Nicotra.
Ora è diventata definitiva la condanna di Daniela per omicidio. La Cassazione ha infatti respinto il ricorso del difensore, il penalista Giuseppe Lipera, e così i 18 anni inflitti dalla Corte d’appello di Catania diventano irrevocabili. La sentenza passa in giudicato.
Ylenia quella maledetta notte, ebbe un alterco con la Nicotra in via della Concordia, nel cuore del quartiere di San Cristoforo. Una lite tra ragazze. In breve però avvenne l’irreparabile. Ancora oggi la causa del litigio – di certo, in proporzione rispetto a quanto avvenuto, insignificante – non è stata chiarita.
La povera Ylenia fu portata d’urgenza in ospedale al Garibaldi, ma al Pronto soccorso non ci fu nulla da fare. Nel processo di appello, i giudici hanno riaperto l’istruttoria. Fu sentito il perito del gup e il consulente della difesa.
In appello si è discusso della capacità dell’imputata di partecipare coscientemente a giudizio, anche in relazione alla sua personalità. Ma il perito stabilì che la Nicotra era capace di stare al processo. Poi la sentenza di secondo grado. E ora il verdetto è divenuto definitivo.
Daniela ha sempre negato di aver mai voluto uccidere Ylenia. Ha sostenuto di essersi difesa, pur non potendo negare di averla colpita. C’erano anche i testimoni. La sua difesa ha sempre parlato di “eccesso colposo di legittima difesa”, o tutt’al più di omicidio “preterintenzionale”. Un delitto comunque non voluto.
E ancora adesso, nonostante la pronuncia irrevocabile della Suprema Corte, per l’avvocato Lipera la partita non è chiusa. Non ha rilasciato dichiarazioni, ma fonti di difesa affermano che sarà valutata una richiesta di revisione del processo o un eventuale ricorso alla Corte di Giustizia europea.
All’indomani della sentenza d’appello, si ricorda, la famiglia di Ylenia, assistita dagli avvocati Vittoria Santoro e Rosi Spitale, si era detta soddisfatta della sentenza sul piano tecnico. La famiglia, però, spiegò l’avvocato Spitale, si aspettava una pena più severa.
La storia di Ylenia è quella di una giovane donna che ha dovuto fare i conti con il peggio che la vita può riservarti. Un ex fidanzato, nel 2017 le gettò addosso del liquido infiammabile e le diede fuoco. Lui poi fu condannato per tentato omicidio. E la ragazza riuscì a mettersi alle spalle pure quella storia atroce.
Il tutto, sempre, con una grande forza d’animo. Un coraggio che la faceva restare ancora, nonostante quell’aggressione, la ragazza che posava per i selfie su Facebook. Un profilo in cui anche oggi, malgrado tutto, Ylenia continua a sorridere.
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28 Maggio 2024, 05:01