“L’ora legale” di Ficarra e Picone | Ridere dei propri guai è un’arte

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14 Gennaio 2017, 16:34

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PALERMO – Cosa accadrebbe se un candidato sindaco, meglio se uno di quelli che si presentano come i più “rivoluzionari”, una volta eletto, rispettasse davvero e alla lettera il programma su cui ha basato la propria campagna elettorale? La risposta arriva, puntuale come l’ora legale, nell’ultimo film di Ficarra e Picone, “L’ora legale”, appunto, in uscita nelle sale il prossimo 19 gennaio e presentato questa mattina a Palermo. E anche se i due comici siciliani non perdono colpi e fanno ridere ancora oggi come il primo giorno, è inevitabile uscire dalla sala con un po’ di amaro in bocca. “Signora, dopo le offriamo un caffè zuccherato”, scherza Salvo Ficarra in conferenza stampa.

Il film, girato a Termini Imerese, è ambientato in un immaginario paese della Sicilia, Pietrammare, dove è tempo di elezioni per la scelta del nuovo sindaco. Da anni imperversa sul paese Gaetano Patanè, lo storico sindaco del piccolo centro siciliano; un maneggione, pronto ad usare tutte le armi della politica per creare consenso attorno a sé. A lui si oppone Pierpaolo Natoli, un professore cinquantenne, sceso nell’agone politico per la prima volta, sostenuto da una lista civica e da uno sparuto gruppo di attivisti. La sua campagna è basata sui principi dell’onestà e della legalità, sul rispetto delle “regole”. I due protagonisti Salvo e Valentino sono schierati su fronti opposti: il furbo Salvo – manco a dirlo! – offre i suoi servigi a Patanè, dato vincente in tutti i sondaggi; mentre il candido Valentino scende in campo a fianco dell’outsider Natoli a cui è legato, come peraltro Salvo, da un vincolo di parentela, in quanto entrambi sono cognati del candidato.

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La città di Pietrammare è metafora di tante città: i cittadini vivono, o meglio si lasciano vivere, in un perenne stato di precarietà e di illegalità. Le macchine in doppia fila, l’immondizia sparsa per strada, ambulanti e parcheggiatori abusivi, le buche, e, su tutto, l’assenza di controlli che rendono le giornate di chi vi abita una costante via Crucis da affrontare con l’unica arma a loro disposizione: la lamentela. Col voto si tenta di cambiare direzione e Pierpaolo Natoli verrà eletto a furor di popolo. E con lui verrà eletta la legalità. Ed è proprio quello il problema. Sapranno però i nostri concittadini fare i conti con la tanto attesa legalità di un sindaco-“sceriffo”? È solo l’inizio di una serie di divertenti gag che più sono verosimili più fanno ridere. Ma i guai sono tutti nostri!

Inevitabile pensare che l’uscita del film, così vicina ad alcuni importanti appuntamenti elettorali, possa influenzare in qualche modo il mood degli elettori. “Già il fatto che si voti è molto bello”, dice sarcastico Valentino Picone. “Avevamo in mente questo film da molto tempo quindi non vorremmo che fosse associato ad alcun fatto di cronaca recente”, aggiunge Ficarra.

Risaltano nel cast, i due candidati sindaco, Gaetano Patanè, interpretato da un Tony Sperandeo in grandissima forma, e Pierpaolo Natoli, per cui è rientrato dall’America l’attore Vincenzo Amato; e il sempre perfetto Leo Gullotta nei panni di Padre Raffaele, parroco del paese e capo rivolta.

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14 Gennaio 2017, 16:34

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