Lotta alla Mafia, Napoleoni: |”Non è un’utopia”

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04 Giugno 2013, 08:43

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CATANIA – Vive a Londra, ma se Maurizio Caserta dovesse essere eletto nuovo sindaco di Catania, Loretta Napoleoni, assessore designato, non esiterebbe a fare immediatamente le valigie. Scrittrice, saggista, esperta di economia criminale e terrorismo internazionale ha incontrato ieri sera i giornalisti insieme al leader della lista civica “Per Catania”, per affrontare lo spinoso tema della mafia e della criminalità organizzata a Catania.

La sua è una visione lucida del fenomeno, con un fare chiaro e tecnico non ha dubbi su quale strada intraprendere per dare vita ad un concreto cambiamento, “Occorre partire – spiega – dalla base della piramide, sradicando una forma mentis sbagliata. A Catania abbiamo da un lato mafia e criminalità organizzata, da l’altro una severa crisi economica con un alto tasso di disoccupazione: praticamente una miscela esplosiva. Dobbiamo evitare – prosegue – che quel 50% di disoccupati che caratterizza segnatamente il Sud, diventi il serbatoio a cui il crimine organizzato possa attingere. Occorre agire sul piano economico, e riconquistare il pieno controllo del territorio.” La Napoleoni con dati alla mano, avanza linee d’azione politiche intransigenti combinate ad una cooperazione sistematica tra Procura e Istituzioni, “ per contrastare determinati problemi – incalza – occorre tolleranza zero ed una stretta collaborazione tra l’amministrazione pubblica e amministrazione giudiziaria. Partiremo dalle scuole, dai beni confiscati alla mafia, e da un utilizzo più equo delle risorse a disposizione. Il sindaco è dotato di poteri incredibili, è come un direttore d’orchestra, può fare moltissime cose. Questa è una città meravigliosa, potrebbe essere la Barcellona d’Italia.” I lato economico, dunque, non rappresenta un problema per l’assessore designato, forte di un sostegno dal respiro europeista, “ i soldi ci sono – aggiunge – fino adesso, non si è fatto uso neanche della metà di quello che si aveva a disposizione. Occorre utilizzare concretamente i preziosi fondi stanziati dall’Europa. ”

Tuttavia non lascia intendere si tratterà di una cosa facile, ma crede pienamente nella fattibilità del progetto, ” non abbiamo la bacchetta magica – continua – e non esistono soluzioni immediate, ma non posso fare a meno di non ricordare casi illuminanti, come quelli della Colombia, o ancora meglio di New York ai tempi di Rudolf Giuliani. Parliamo di luoghi un tempo tremendi, ma dove adesso le cose sono decisamente cambiate. Indubbiamente, questi modelli – ha chiarito – non sono perfettamente attuabili qui in Italia, ma finora sono stati già fatti passi da gigante. Dunque, se ci sono riusciti loro, perché non possiamo farcela anche noi? Non si tratta di utopia. Questa è una lotta della città che va combattuta da tutti.”

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In conclusione, qualora Caserta venga eletto, ribadisce la natura sociale del suo impegno, “dopo avere scritto tanto di crimine organizzato – spiega – ho capito che era ora di fare qualcosa anche per il mio Paese. Per tali ragioni ho accettato la proposta del professore Caserta, per il quale nutro profonda stima. La nostra è una lista civica, nessuno di noi faceva il politico o vuole continuare a farlo per il resto della vita, né tanto meno – conclude – c’è dietro un desiderio d’arricchirsi, come per tanti altri politici, si tratta di un reale impegno sociale.”

“ Fino adesso – ha spiegato Maurizio Caserta – siamo gli unici a farci carico di questa grossa responsabilità. Se non s’interviene al più presto la catastrofe è imminente, e il destino di Catania risulterebbe segnato per sempre. ”

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04 Giugno 2013, 08:43

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