Lotta alla pedofilia |La Bella e Di Noto a confronto

di

16 Gennaio 2013, 20:16

2 min di lettura

CATANIA – “Infanzia negata e mondo adulto, fra abusi e disattenzione”. È questo l’oggetto del dibattito organizzato dal movimento civico “Io cambio Catania”. In realtà, il primo di una rosa di iniziative in programma nelle prossime settimane tese a snocciolare, di volta in volta, le problematiche che più interessano i cittadini.

Dal lavoro alla politica, dall’economia alla società che cambia e si evolve. “Il tema degli abusi ai minori – afferma a LiveSicilia Catania don Fortunato Di Noto, fondatore dell’associazione Meter – rappresenta una delle problematiche che più attanaglia la nostra società proprio per la complessità e la trasversalità di cui si compone, specie quando strettamente connessa all’universo di Internet e della pedopornografia. Come fondatore di una Onlus che, dal 1989, opera a favore dei bambini sono orgoglioso di affermare quanto la sensibilità nei confronti del mondo minorile abbia subito, negli anni, un notevole incremento. Ciò grazie alla normativa vigente in Italia e al percorso intrapreso dagli studenti nelle scuole, teso a creare un percorso di formazione, conoscenza e corretta informazione. Per combattere i crimini e garantire un’infanzia serena diventa fondamentale, però, che anche l’agenda politica di chi rappresenterà la nostra società nei prossimi anni preveda pure interventi a favore della famiglia e dei più piccoli”.

E i dati raccolti dalla Polizia Postale di Catania, nel corso del 2012, parlano chiaro: social network e chat si confermano gli strumento più efficaci per adescare minori.

Marcello La Bella, dirigente polizia postale Catania

Articoli Correlati

“Lo scorso anno – spiega Marcello La Bella, dirigente della polizia postale – abbiamo coinvolto 12 mila alunni della provincia etnea nella prevenzione del fenomeno. Una 70ina, difatti, gli istituti che hanno aderito al nostro programma teso a diffondere la cultura della legalità, quale vero ed unico mezzo per contrastare i crimini on line e non. Il computer rappresenta per i minori un alleato, ma può anche diventare uno congegno pericoloso come tutti gli strumenti. Un coltello serve ad affettare il pane, ma anche ad uccidere. Per questo diventa fondamentale un’azione sinergica fra minori, famiglie e scuole. Azione che speriamo di incentivare nel corso dell’anno”. Presente all’incontro, il parlamentare catanese del Pd Giuseppe Berretta.

 

 

Pubblicato il

16 Gennaio 2013, 20:16

Condividi sui social