30 Ottobre 2018, 19:05
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PALERMO – Rendere le comunità inclusive e responsabili per favorire la crescita formativa, culturale e l’empowerment di pre-adolescenti e adolescenti: è l’obiettivo del progetto “OpenSPACE: Spazi di Partecipazione Attiva della Comunità Educante”, realizzato da ActionAid insieme a Bayty Baytyk, Cittadinanzattiva, CONI, Fondazione Albero della Vita, Federgat, Fondazione Giovanni Paolo II, Fondazione Mondo Digitale, Arteteca, Junior Achievement Italia, Studio MC A – Mario Cucinella Architects, Comune di Bari, Reggio Calabria, Palermo e “Laboratory for Effective Anti-poverty Policies – Università Bocconi”. L’intervento, che avrà una durata complessiva di quattro anni, coinvolgerà 12 scuole secondarie di primo e secondo grado in aree a forte dispersione scolastica in quattro città tra cui Palermo, insieme a Bari, Milano e Reggio Calabria, e interesserà direttamente 4mila ragazzi, di cui mille a rischio abbandono o che hanno già abbandonato la scuola, 1.600 genitori e 500 insegnanti.
A Palermo il progetto interesserà l’Istituto comprensivo “Sperone-Pertini”, la Scuola secondaria di primo grado “Borgese – XXVII MAGGIO” e la Scuola professionale “Euroform”. In Italia oltre 1 milione di bambini e ragazzi fra i 3 e i 18 anni vive in povertà assoluta, mentre il tasso di dispersione scolastica nel 2016 è stato del 13,8% nel 2016, a fronte dell’obiettivo del 10% di Europa 2020, e restano forti gli squilibri territoriali, con Sicilia, Campania, Puglia, Calabria e Sardegna sopra la media nazionale. Tra le regioni con un tasso maggiore di dispersione risultano per la secondaria di primo grado la Sicilia, con l’1,3% e la Calabria con l’1% (Puglia e Lombardia 0,7%), mentre per le secondarie di secondo grado il Mezzogiorno ha una percentuale più elevata della media nazionale (4,8%), e tra le regioni la Sicilia si attesta al 5%, la Puglia al 4,7%, la Calabria al 4,4%, mentre la Lombardia ha un tasso del 4%. Percentuali più alte poi continuano a registrarsi tra coloro che partono da condizioni economiche e sociali meno vantaggiose.
Questi giovani rischiano di non avere gli strumenti giusti per costruire il proprio futuro, rimanendo in una spirale di povertà ed esclusione. Per far fronte a questa situazione il progetto lavorerà sia sulla dimensione individuale di ragazze e ragazzi attraverso azioni sistematiche, orizzontali e partecipative volte a rafforzare le loro competenze, sia a livello di comunità educante, aiutando la scuola a rafforzare il proprio ruolo di hub nel quale insegnanti, genitori, studenti, associazioni del territorio convergono per aumentare le opportunità di crescita culturale per tutti.
Le attività saranno strutturate su tre macro-aree: valorizzazione della scuola e dei luoghi di apprendimento e percorsi ad alta intensità educativa, rinforzo della comunità educante e interventi contro la dispersione. Tra le molte attività, citiamo: la riprogettazione partecipata degli ambienti scolastici, la realizzazione di grandi murales con le idee dei ragazzi, interpretate da artisti, i laboratori di teatro, la costruzione e animazione delle Palestre dell’innovazione (luoghi fisici di apprendimento esperienziale ad alto contenuto tecnologico), sportello informativo all’interno delle scuole su opportunità del territorio, laboratori di prevenzione dell’abbandono scolastico, percorsi di sviluppo dell’imprenditorialità e orientamento dei giovani che hanno abbandonato la scuola.
“Si conferma l’importanza del rapporto sinergico tra mondo della scuola e privato sociale anche grazie alla collaborazione con gli enti locali – dichiara il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando – In un periodo di forte crisi valoriale la scuola rappresenta un vero e proprio baluardo di civiltà, un luogo di trasmissione e fortificazione, non tanto dei dettami formali della Costituzione quanto piuttosto dei suoi valori fondanti, primo fra tutti quello della solidarietà, del rispetto degli altri e della legalità”.
“Da una parte la creatività come strumento per promuovere la partecipazione delle bambine e dei bambini, delle ragazze e dei ragazzi, dall’altra un lavoro condiviso con le forze sane della società civile organizzata per allargare la Comunità educante della città di Palermo e i confini della sua scuola. Considero questi gli aspetti più interessanti del progetto Openspace, in linea con il percorso avviato da questa amministrazione e che ha sempre puntato ad attivare proficue sinergie tra scuola, tessuto associativo e istituzioni culturali della città, considerando allieve e allievi, studentesse e studenti, soggetto attivo e non passivo della comunità educante palermitana”, commenta l’assessore alle Politiche giovanili, Scuola, Lavoro e Salute Giovanna Marano.
“La scuola e la società nel suo complesso – afferma Luca Fanelli, project manager di Openspace – hanno intrattenuto sempre un rapporto dialettico nel corso della storia del nostro paese: in alcuni momenti la scuola ha avuto una funzione di traino, in altri si è trovata indietro. Nell’attuale fase è cruciale una nuova e inedita alleanza tra scuola e società civile organizzata per promuovere i valori della democrazia, della conoscenza critica, dell’eguaglianza di opportunità, della parità di genere, della convivenza pacifica, della multiculturalità. Con il progetto OpenSpace intendiamo andare in questa direzione”.
Per Ivano Abbruzzi, presidente della Fondazione L’Albero della Vita,“i dati sulla povertà educativa ci rimandano un quadro allarmante in cui è necessario agire per dare un’opportunità a coloro che saranno gli attori della società futura: i bambini. L’aiuto educativo a bambini e ragazzi deve poter favorire la crescita delle loro competenze più interiori e trasversali (life skills): far fiorire consapevolezze, coltivare aspirazioni, indirizzare un atteggiamento proattivo verso la vita e verso il futuro, far comprendere come l’impegno e la visione possono generare cambiamento. All’interno del progetto OpenSpace Fondazione L’Albero della Vita metterà a disposizione tutto il suo expertise, maturato in questi anni di intenso lavoro di contrasto alla povertà minorile, per interrompere la trasmissione intergenerazionale della povertà – conclude – Siamo convinti che la creazione di partnership come quella messa in campo per questo progetto siano essenziali per realizzare pratiche realmente radicate nel territorio e generative di un aiuto multidisciplinare, possibile soltanto grazie all’intervento di tutti gli attori in campo”.
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30 Ottobre 2018, 19:05