Napolitano: “Donna di grande finezza”

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03 Agosto 2010, 17:58

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Tra gli scrittori tenuti a battesimo da Elvira Sellerio, morta oggi a 74 anni, c’é Carlo Lucarelli, che con lei pubblicò vent’anni fa il suo primo romanzo, ‘Il commissario de Luca’. “Dal punto di vista letterario è stata come mia madre”, dice oggi lo scrittore. “Ero del tutto sconosciuto e a mia volta non conoscevo nessuno alla Sellerio quando spedii il mio romanzo”, racconta. “Qualche mese dopo, verso Natale mi arrivò la telefonata della Sellerio in persona che mi annunciava: ‘Buonasera. Pubblichiamo il suo libro, è contento?’. Lì per lì pensai che si trattasse di uno scherzo e rimasi freddo come un ghiacciolo, limitandomi a ringraziare. Una reazione che lei più tardi mi avrebbe a più riprese affettuosamente rimproverato”. Per Lucarelli, Elvira Sellerio è stata “un grande editore, pieno di fascino e cultura. Anche i selleriani sono sempre stati una piccola consorteria di suoi figli: con tutti ‘la signora’, così la chiamavo, aveva un rapporto diretto. Le strade della vita poi ci hanno separato (Lucarelli ha pubblicato poi con diversi editori, tra i quali Mondadori ed Einaudi, ndr) e certo non è stata contenta del ‘tradimento’: insomma in qualche maniera mi sentivo in colpa. Ma il filo diretto con ‘la signora’ é continuato sempre, anche negli ultimi anni. E mi dispiace perché sono passati esattamente vent’anni dal Commissario De Luca, uscito alla fine di luglio del 1990: mi sarebbe piaciuto fare una grande festa – conclude l’autore – e ovviamente invitare anche lei”.

Elvira Sellerio era una donna straordinaria. Basterebbero i bellissimi libri pubblicati negli anni per farne una protagonista della nostra cultura, quegli agili ed elegantissimi volumetti blu che hanno scoperto e reso popolari autori italiani e stranieri”. E’ il ricordo di Walter Veltroni. “Lei e suo marito, al cui dolore oggi mi unisco, avevano sempre saputo guardare con occhi aperti – sottolinea Veltroni in una nota – alla ricerca di opere meno note, ad autori capaci di raccontare e di far ragionare. Elvira amava la sua Sicilia, da qui l’amicizia e la collaborazione con Leonardo Sciascia, la scoperta di Gesualdo Bufalino, le opere di Camilleri. Chi iniziava a scrivere con lei difficilmente abbandonava la sua ‘piccola’ casa editrice e tanti altri arrivavano da lei quando avevano da pubblicare libri più difficili e magari più amati. Fare l’elenco degli autori sarebbe lungo, ma quel mare di nomi, mai scelti a caso è un mondo di parole e di idee che rappresenta bene Elvira Sellerio, la sua curiosità e la sua profonda cultura”. “Ma in lei tutto questo si univa anche alla passione civile, all’impegno per la sua Sicilia e la sua Palermo. Aveva voglia di riscatto, di lasciare alle spalle gli stereotipi e i luoghi bui dell’isola: amava il suo futuro senza rinnegare il suo grande passato. Per tanti anni – conclude l’ex segretario del Pd – è stata uno stimolo un esempio, per questo la sua scomparsa è così pesante”.

“La morte di Elvira Sellerio e’ una grave perdita per la cultura e la societa’ italiana, perche’ lascia un vuoto che non sara’ facile colmare, in numerosi settori della vita del Paese”. Queste le parole del Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, alla notizia della morte del’editrice.  “Molti sono i meriti ascrivibili alla Sellerio – ha proseguito Lombardo -. Innanzitutto ha saputo rappresentare la Sicilia in tutto il mondo, facendone conoscere anche gli aspetti poco noti, valorizzandoli ed esaltandoli attraverso uno sguardo positivo sulla nostra realtà. Ha dovuto superare schematismi e pregiudizi molto diffusi riuscendo ad inserirla nel piu’ ampio contesto internazionale, dandole ruolo e prestigio, soprattutto nel difficile campo della produzione culturale e della comunicazione”.

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Cordoglio per la morte di Elvira Sellerio viene espresso anche da Vincenzo Vita (Pd), vicepresidente della commissione Cultura del Senato, che definisce “grave e amara” la sua scomparsa. “Non c’é alcuna retorica – sottolinea Vita in una nota – nel dire che con lei davvero se ne va un pezzo della cultura italiana e internazionale”.

Sono poche le persone che, come lei, hanno saputo coltivare la passione per la cultura e hanno saputo offrire al Paese il volto migliore della nostra isola”, dice il capogruppo del Pd all’Ars Antonello Cracolici. “La morte di Elvira Selelrio lascia a noi siciliani un vuoto incolmabile. Emblema di una Sicilia che pulsa d’arte, passione e cultura, è stata orgoglio, da ostentare in tutto il mondo”, scrive l’assessore alla cultura della Provincia di Palermo Eusebio Dalì. “Il piano editoriale che ha portato avanti in cinquant’anni di attività – osserva Giovanna Melandri del Pd -, spaziando dai classici agli esordienti, mostra la capacità imprenditoriale di una donna che ha saputo fare della cultura un formidabile strumento di crescita e di emancipazione per la Sicilia e per tutto il Paese. Per questo, oggi, addolorata per la sua perdita, la voglio ricordare – conclude Melandri – con un sentimento profonda gratitudine”.

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appresa la triste notizia della scomparsa di Elvira Sellerio, ha espresso in un messaggio al figlio Antonio i propri sentimenti di commossa partecipazione al dolore suo e di tutti i famigliari, nel ricordo della splendida figura della madre che – ha scritto il Capo dello Stato – “ho considerato amica e collaboratrice”. “E’ stata donna di grande finezza e intuito culturale, editrice coraggiosa e lungimirante, animata da forte passione civile. Il senso dell’interesse pubblico con cui accettò da me e dal presidente Spadolini la nomina a membro del Consiglio di amministrazione della Rai e lo sforzo con cui si applicò a quell’impegno per lei inconsueto – ha concluso Napolitano – rimangono un assai caro ricordo e motivo di rimpianto”.

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03 Agosto 2010, 17:58

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