12 Febbraio 2017, 12:39
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MESSINA – Neanche il tempo di godersi la vittoria contro il Catanzaro, la quarta consecutiva tra le mura amiche, che in sala stampa tiene banco il futuro societario. La frattura è evidente, perché Natale Stracuzzi e Pietro Oliveri, che detengono l’88% , hanno disertato l’appuntamento con il “Franco Scoglio” mentre a presentarsi al fianco di Cristiano Lucarelli è l’amministratore delegato Pietro Gugliotta. Quest’ultimo non ha risparmiato feroci critiche verso chi detiene la maggioranza delle quote, lanciando delle accuse piuttosto pesanti:” Sono il rappresentante legale della Antares e non posso traghettare da solo la società verso altri lidi. Siamo stati abbandonati a noi stessi, i soci di maggioranza, il capitano e il vice-capitano, hanno lasciato la nave. Pensavo che a Roma si potesse concretizzare la trattativa necessaria per creare una società forte ma si perde ancora tempo e si rinvia di continuo. Tutto questo non va bene”.
Ogni riferimento è all’incontro nella Capitale che si è svolto venerdì con gli imprenditori calabresi Pasquale Gerace e Giuseppe Marcianò, a cui ha partecipato anche l’avvocato Angelo Massone. Si è discusso dell’eventualità di poter aprire le porte ad un maxi-ingresso di entrambe le cordate, ma il problema è che di deciso non c’è ancora nulla, se non qualche accordo preliminare e intanto la piazza è ormai stufa di trattative iniziate e mai portate a termine. Gigliotta lancia l’ennesimo appello: “Se arriva un gruppo intenzionato a rilevare anche il 100% delle quote, io e Nino Micalisaremo i primi a farci da parte. Siamo rimasti noi a metterci la faccia. Faccio un appello a tutti, alla cordata calabrese, a Massone e a Proto stesso. Tutti quelli che sono interessati all’ACR devono fare subito la loro parte, li prego di farsi vivi immediatamente. Per il bene del Messina ho dato tanto, onorando già altre scadenze e la fidejussione. E ho solo il 10%, non mi competeva quindi. La fideiussione è stata sottoscritta e depositata in Lega entro i termini. Bisogna soltanto pagare il premio, è tornata indietro per “incapienza” ma ci si può mettere in regola con un altro versamento”.
Anche la pazienza di Cristiano Lucarelli sembra ormai aver raggiunto il limite: “Quello che stiamo vivendo non ha bisogno di altre parole, per il momento. Se nell’arco di tre o quattro giorni non si risolveranno le cose, allora dirò anche io la mia, in maniera pesante, alla Lucarelli, come sono solito fare. Oggi abbiamo compiuto l’ennesimo miracolo sportivo dei miei giocatori, per i quali non ho più parole da spendere. Calciatori che stanno dando l’esempio, per attaccamento e generosità, alla società e questo non si è mai visto nel mondo del calcio. Ci mettono la faccia e si risollevano nei momenti di maggiore difficoltà, oggi addirittura anche senza i nostri tifosi”.
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12 Febbraio 2017, 12:39