08 Maggio 2017, 13:52
2 min di lettura
MESSINA – Adesso Messina ed il Messina possono festeggiare la salvezza. Una festa voluta, desiderata, meritata, tenuta dentro per sette lunghi giorni, quando dopo la vittoria con il Cosenza solo cervellotici calcoli e la paura di altri 2 punti di penalizzazione per il caso fideiussione, tenevano ancora vivo lo spauracchio dei playout. A mettere tutti d’accordo ci ha pensato il campo, in casa della Vibonese i giallorossi hanno rischiato poco nulla, strappando un 0-0 che regala ai giallorossi la certezza di disputare il prossimo campionato di Lega Pro.
L’uomo della salvezza è lui, Cristiano Lucarelli, ha stretto i denti nei tanti momenti difficili vissuti dai suoi ragazzi in questa annata a dir poco travagliata, non tirandosi mai indietro neanche davanti la possibilità di dover soffrire fino all’ultimo minuto dell’ultima giornata: e così è stato. Ai microfoni di Radio Amore, il tecnico livornese racconta così la sua gioia: “Abbiamo sofferto fino alla fine, fino al 95esimo, ma ce l’abbiamo fatta. È stata la salvezza di tutti, di chi ha iniziato prima e di chi è subentrato, della squadra, della società e dei tifosi, che ci hanno sostenuto sempre ed accompagnato ovunque, in ogni trasferta. Ci salviamo a petto in fuori, con le nostre forze, senza fare calcoli. Non è quello che meritano ma per come si era messa la stagione è una grandissima impresa. È stata una cavalcata, abbiamo vinto partite impensabili”.
Un pareggio che ha consentito al Messina di essere artefice del proprio destino: “Volevamo dare un segnale forte: è cambiato il vento rispetto a retaggi passati di cui si è parlato tanto e chiacchiericci che hanno ferito anche i tifosi. Anche oggi ho visto dei leoni, anche se abbiamo offerto una grandissima prova dal punto di vista tecnico. Non ci interessava la classifica avulsa e differenza alta. Dopo il Melfi ci è cascato il mondo addosso, ci siamo rialzati e abbiamo conquistato sette punti in tre partite”. Lucarelli riavvolge il nastro e ripensa alla marea di problemi vissuti in questa travagliata stagione: “Abbiamo fatto la doccia senza acqua calda, siamo andati in trasferta senza soldi. Prima del derby con la Reggina non trovavamo neppure un fisioterapista disponibile. La settimana più difficile è stata quella che ha preceduto la Juve Stabia, tra allenamenti saltati, finti malati che volevano scappare altrove, procuratori che chiamavano a ripetizione, società che scorrettamente hanno usato ogni mezzo per portare via tanti giocatori. Del 31 gennaio meglio non parlarne più”.
Per Lucarelli adesso è il momento di discutere del proprio futuro: “Senza la salvezza sul campo avrebbero portato i libri contabili in tribunale. Il mio futuro andrà discusso, ma a bocce ferme. Siamo tutti molto felici, ci lasceremmo andare ad esternazioni euforiche. Stacchiamo per una settimana, dopo il ritiro spirituale che ci siamo imposti prima delle gare decisive per la salvezza… Se la società lo riterrà opportuno ci siederemo ad un tavolo, per capire le esigenze reciproche”.
Pubblicato il
08 Maggio 2017, 13:52