24 Gennaio 2014, 19:51
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PATERNO’. C’era attesa. Ed anche tanta. Un’attesa che durava da giorni: quella che la città di Paternò viveva a proposito del destino dell’ospedale cittadino che la bozza del recente Piano sanitario regionale riduceva a poco più di un ambulatorio. Ed allora, la visita annunciata a Paternò della commissione regionale alla sanità e dell’assessore regionale, Lucia Borsellino, ha finito col catalizzare l’attenzione di questi giorni. Si sono mobilitate associazioni, movimenti, liberi cittadini: raccolte oltre 16 mila firma. Insomma, una mobilitazione in piena regola. Ebbene, tanto per andare al sodo, dal governo e dalla commissione è giunta un’apertura che è più che incoraggiante: il taglio drastico della Chirurgia verrebbe scongiurato così come il taglio di un reparto trasfusionale capace di salvare centinaia e centinaia di vite umane. All’interno dell’aula consiliare dell’ex Palazzo Alessi, c’erano anche i vertici istituzionali cittadini (dal sindaco Mauro Mangano al senatore Salvo Torrisi fino al presidente dell’assise Laura Bottino ed ai consiglieri comunali): e poi centinaia e centinaia di cittadini. In mattinata anche una grande manifestazione studentesca.
“Non siamo venuti qui con un lavoro definito ma per confrontarci con voi per migliorare una programmazione che ci era stata fornita e che evidentemente non era stata accurata. Noi intendiamo rivedere la distribuzione della Chirurgia: sederemo di nuovo attorno ad un tavolo per ridiscuterne. Manterremo la Chirurgia mentre vedo deficitaria, invece, l’otorinolaringoiatria. Questo territorio si è contraddistinto anche per il centro trasfusionale: ed è bene mantenerlo”. A margine, va detto che il comitato cittadino “…per l’Ospedale di Paternò” ha consegnato all’assessore il dossier con l’excursus che ha caratterizzato il “misterioso” stop ai lavori di consolidamento nel lontano 2008: è da lì che è cominciato il declino del Santissimo Salvatore: “Per quei lavori – ha concluso la Borsellino – chiederò che venga predisposta una indagine a proposito della gara d’appalto”.
Nel corso della seduta si sono susseguiti gli interventi anche degli altri deputati regionali: Totò Cascio (“Resto critico nei confronti di questa Riforma regionale: un ospedale che non ha pronto soccorso, chirurgia e medicina non è un ospedale”), Lino Leanza “Mettiamo Paternò nelle condizione di potere operare con i numeri del Punto nascite e poi faremo i raffronti), Anthony Barbagallo (“E’ giusto dare vigore alle territorialità”), Gino Ioppolo (“Teniamo conto anche delle arterie di collegamento: non pensiamo ai nostri ospedali semplicemente da ragionieri”), Nino D’Asero (“Mettiamo da parte i campanilismi ed operiamo per il territorio”).
“Abbiamo dato la possibilità alla città di potersi confrontare con noi – ha spiegato il presidente Pippo Di Giacomo -: è il nostro metodo di lavoro che vuole toccare con mano la realtà del territorio. Ai paternesi dico: tranquilli, ma chi ve la toglie la Chirurgia?”.
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24 Gennaio 2014, 19:51