Regione, l’Udc sceglie Leotta | Castronovo e lo stipendio-discordia

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15 Gennaio 2015, 07:57

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PALERMO – *Aggiornamento ore 10.17 Il nome scelto dall’Udc per la successione di Marcella Castronovo è quello di Ettore Leotta. Originario del Siracusano, ma catanese d’adozione, Leotta è un magistrato amministrativo in pensione. Dopo aver lavorato per molti anni al Tar di Catania, nell’ultima fase della sua carriera Leotta è stato presidente del tar della Calabria. Si tratta di una scelta che risponde al criterio di “competenza e alto profilo” a cui il partito centrista aveva detto di volersi ispirare e che avrebbe già incassato il via libera del presidente della Regione.

*Aggiornamento ore 13.39 “La proposta dell’Udc di nomina del dott. Leotta come assessore della Funzione Pubblica, trova il pieno consenso del presidente della Regione, sia sul piano personale che politico amministrativo”. E’ quanto si legge in una nota del governatore, Rosario Crocetta: “Conosco Leotta e ne apprezzo qualità umane e amministrative”, ha affermato il presidente. “Sono convinto che sarà un ottimo assessore e che potrà aiutarci nelle riforme della pubblica amministrazione e delle città metropolitane, a cui diamo massima priorità”.

Un uomo, di estrazione giuridica. Un nome di altro profilo. L’Udc ha pronto il nuovo assessore. Un nome frutto del confronto tra i parlamentari centristi (non tutti a dire il vero) e portato nella tarda serata di ieri, sulla scrivania del presidente della Regione Crocetta. A recarsi a Palazzo d’Orleans sono stati il segretario regionale Giovanni Pistorio, il capogruppo all’Ars Mimmo Turano e il presidente della commissione bilancio Nino Dina. Nei giorni scorsi si era fatto il nome di Antonio Vitale, ma la scelta non era gradita al governatore. Così, l’Udc ha cercato una alternativa. Trovata nella giornata di ieri, verrà ufficializzata oggi dopo il via libera del gruppo. Il successore di Marcella Castronovo, quindi, c’è. Mentre proprio sull’addio dell’ormai ex assessore alla funzione pubblica emergono nuovi e inediti dettagli.

Un’aspettativa delusa avrebbe infatti accompagnato fuori dal portone di Palazzo d’Orleans uno degli assessori del Crocetta Ter. Per carità, le motivazioni alla base di quell’addio saranno state “strettamente personali”. Ma a stare stretto all’ormai ex assessore Marcella Castronovo era anche, probabilmente, lo stipendio. Quella indennità da 11.100 euro lordi erogata dalla Regione a tutti i componenti della giunta, di gran lunga inferiore a quella guadagnata in qualità di vicesegretario generale della presidenza del Consiglio dei ministri. Una perdita economica che si aggiungeva certamente a elementi molto più seri e privati, che hanno indotto l’assessore alla Funzione pubblica a rassegnare le proprie dimissioni, proprio nel giorno di Capodanno, dalla giunta di Crocetta.

Certo, qualcosa stride tra la lettera di addio inviata dalla Castronovo a Crocetta e un’altra lettera, che la Presidenza del consiglio dei ministri ha invece inviato alla Segreteria generale di Palazzo d’Orleans. Nella prima, l’ex assessore, facendo riferimento alla sua breve esperienza al vertice dell’assessorato alla Funzione pubblica aveva sottolineato il proprio impegno nella “riduzione dei costi della politica”. Nella seconda, la sua amministrazione di origine, batteva cassa. Chiedendo alla Regione siciliana di “restituire l’importo pari al trattamento economico in godimento comprensivo degli oneri anche previdenziali”. La Sicilia, insomma, avrebbe dovuto garantire alla Castronovo lo stipendio di dirigente ministeriale. Uno stipendio ben più corposo di quello al momento incassato dagli assessori regionali e fissato dalla recente legge che applica nell’Isola il decreto Monti in 11.100 euro lordi.

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Come emerge dal sito ufficiale della Presidenza del consiglio dei ministri, infatti, Marcella Castronovo godeva (gode, godrà?) di un trattamento economico complessivo lordo di circa 195 mila euro annui. Circa 60 mila euro lordi in meno rispetto a quanto avrebbe assicurato la presenza in giunta di Crocetta. Ma con una lettera del novembre scorso, come detto, Palazzo Chigi sottolinea come la Castronovo fosse “collocata in aspettativa con il mantenimento del trattamento economico in godimento”. Un trattamento economico che la Regione, stando alla nota firmata dal segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri, avrebbe dovuto appunto “restituire”.

Ma la Regione, ricevuta la lettera, ha detto di no. O meglio, ha spiegato a Palazzo Chigi che la legge recentemente approvata a Palazzo dei Normanni, fissa una indennità per gli assessori: quegli 11.100 euro lordi, che la Segreteria generale si direbbe pronta a restituire, “previo invio della relativa documentazione”. Perché anche su questo tema, c’è un piccolo giallo. La burocrazia di Palazzo d’Orleans non avrebbe nemmeno ricevuto i documenti relativi all’aspettativa dell’assessore Castronovo. Un’aspettativa delusa, sicuramente. Quella di poter continuare a guadagnare, anche in Sicilia, lo stipendio d’oro di Palazzo Chigi.

La replica di Marcella Castronovo

“Questa ricostruzione è infamante. Quando ho deciso di accettare il mio incarico in Sicilia – ha spiegato l’ex assessore – sapevo bene di andare incontro alla perdita di una fetta del mio stipendio, quella riguardante la cosiddetta ‘indennità di risultato’. Le motivazioni alla base della decisione di lasciare la giunta, quindi, sono esclusivamente di natura personale e anche di una certa gravità. Una norma di legge, comunque, mi consentiva di optare, nel momento in cui ho deciso di accettare l’incarico proposto dal presidente Crocetta, per l’aspettativa con il mantenimento del trattamento economico. E così ho fatto. La Regione ha detto che avrebbe potuto restituire solo l’indennità di 11.100 euro lordi fissata per legge? Ha fatto benissimo. Vorrei anche sottolineare – ha aggiunto Marcella Castronovo – a proposito del cosiddetto ‘stipendio d’oro’ di cui sarei titolare, che la sottoscritta svolge l’incarico aggiuntivo di vicesegretario genererale della Presidenza a titolo gratuito”.

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15 Gennaio 2015, 07:57

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