05 Luglio 2016, 19:57
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“C’era una vorta un Re cche ddar palazzo
mannò ffora a li popoli st’editto:
“Io sò io, e vvoi nun zete un cazzo”.
Ecco, probabilmente il poeta Giuseppe Gioacchino Belli proprio non poteva saperlo che i suoi versi sarebbero diventati una lapide perfetta per la Sicilia attuale. Re Saro il Pallonaro ce l’immaginiamo – per fantasticheria e amarissima satira – affacciato al balcone, alle prese col noto editto, in spregio ai siciliani. Saruzzu – all’affondare del Titanic – si preoccupa, infatti e soprattutto, di sistemare i suoi e tanto peggio per il resto.
L’ultima la racconta il nostro Accursio Sabella: “Nuova nomina alla Regione. E Crocetta anche stavolta decide di pescare tra i suoi fedelissimi. Tra i suoi ‘cari’. Il nuovo presidente della società partecipata Sas (Servizi ausiliari Sicilia) è infatti Vincenzo Lo Re, avvocato personale del governatore”. Ed è ovvio che la questione primaria non riguarda il valore di Lo Re, semmai ‘il re’ col suo balcone e con la sua corte. Avesse osato tanta intimità di incarichi l’aborrito Totò Cuffaro, perfino i cannoli di Raffadali sarebbero scesi in piazza a protestare.
A questo punto – oh Saro – perché mettere un limite alla fantasia? Perché non nomini il tuo barbiere di fiducia assessore ai tagli? E il tuo callista assessore alla Salute (avrà pure un cerotto)? E magari Cracolici all’Agricoltura (ops)? Perché non confermi Patrizia Monterosso (ri-ops)?
Tutto puoi fare – mentre il Pd muto sta – tutto puoi scombinare e azzardare, Saruzzu. Intanto, la Trinacria si inabissa in uno stridore di lacrime e risate. Intanto, tu sei il re e noi non valiamo nemmeno il prezzo della nostra impotenza.
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05 Luglio 2016, 19:57