L’ultimatum delle associazioni:| “Soluzione in fretta o class action”

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16 Aprile 2015, 18:12

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PALERMO – Adesso la scadenza di 90 giorni è diventata un ultimatum. Per la riapertura della Palermo-Catania scendono in campo le organizzazioni degli imprenditori, i sindacati e quelle dei consumatori: Adiconsum di Palermo e Trapani, Confcommercio Palermo, Confindustria Palermo, Confartigianato Palermo e Cisl di Palermo e Trapani agitano lo spettro di una class action per chiedere “una risposta o un programma di intervento entro 90 giorni”. A seguire la pratica sarà Alessandro Palmigiano, che ha già chiesto l’accesso agli atti.
“La legge – scrive Palmigiano – prevede che qualora non vi sia risposta, o un programma di intervento, entro 90 giorni dalla diffida, le associazioni che fanno ricorso possono chiedere al tribunale amministrativo di emettere un provvedimento, nominando, se del caso, un commissario”. Sullo sfondo, anche una richiesta di risarcimento dei danni. Con l’Anas principale accusata: “Le associazioni – annota il legale – chiederanno di accedere agli atti per verificare se vi siano delle responsabilità di Anas (o di altri soggetti) per quanto accaduto. È evidente che Anas, quale ente proprietario dell’autostrada, aveva un preciso obbligo di manutenzione e questo in maniera diligente e costante”. Insomma: la minaccia è esplicita: “Se emergerà dagli atti che vi erano, o vi potevano essere, delle avvisaglie di questo crollo e che Anas (o altri enti) non ha fatto tutto quanto in suo potere per intervenire, è evidente che ciò la potrebbe esporre a delle azioni risarcitorie da parte dei cittadini o dalle imprese danneggiate. E in questo caso i danni per le imprese siciliane sono stimati in miliardi di euro”. Un altro motivo per fare in fretta.

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16 Aprile 2015, 18:12

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