03 Gennaio 2017, 13:50
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PALERMO – Passata la festa gabbato lo santo. La riforma che avrebbe dovuto bloccare le promozioni a valanga dell’esercito dei forestali siciliani, riforma chiesta dal governo nazionale alla Sicilia in cambio degli aiuti finanziari, non si è più approvata. E così le promozioni automatiche scatteranno ancora una volta, in barba ai buoni propositi professati dall’assessore Antonello Cracolici e perfettamente in tempo per le imminenti campagne elettorali. E meno male che ci volevano i politici al governo della Regione per cambiare passo dopo i tecnici. Ma l’unico passo che si scorge in questa vicenda è quello antichissimo dello stipendificio regionale che crea consensi o che per lo meno si guarda bene dal rischiare di perderne.
La storia la racconta oggi il Giornale di Sicilia. In pratica, poiché governo e Ars non hanno approvato in tempo le nuove norme sugli stagionali, non si impedirà a una parte dei 23 mila forestali il salto da una categoria inferiore a una superiore sfruttando gli spazi vuoti lasciati da chi va in pensione. La riforma avrebbe previsto una diminuzione del numero dei forestali (che ci sarà perché non si assumeranno nuovi operai) ma anche un blocco delle retribuzioni. E invece adesso per colpa del ritardo della norma di riordino scatteranno gli aumenti per circa un migliaio di operai (questo il dato medio degli ultimi anni).
Il blocco come detto era stato richiesto da Roma. Era uno dei segnali che si chiedeva alla Sicilia per superare l’immagine della Regione spendacciona e clientelare. Ma a marzo, su proposta di Cracolici, l’Ars approvò un compromesso limitando il blocco al tempo necessario per approvare una riforma, da lì a qualche mese. Riforma che purtroppo quest’anno non è stata approvata per via di un rimpallo tra governo e Ars dovuto anche a un’azzardata operazione legata all’Esa che è naufragata, bloccata dal Bilancio. E quindi niente riordino e più promozioni per tutti: in base ai posti lasciati liberi dai pensionati chi fa 78 giornate passerà a 101, chi ne fa 101 salirà a 151 e chi ne fa 151 potrà aspirare al posto fisso. Salute, e dai che quest’anno si vota.
Insomma, con Cracolici e il Pd sulla tolda di comando di un assessorato tradizionale granaio di consensi, a oggi la musica nei fatti cambia poco sullo spartito dei forestali, emblematico capitolo dell’assistenzialismo di massa made in Sicily, un settore che costa centinaia di milioni ogni anno.
Ma, riporta lo stesso quotidiano, c’è ancora tempo per annunci e propositi di cambiamento. Dice l’assessore Cracolici infatti che la nuova riforma è finalmente pronta. Riorganizzerà il sistema, spalmerà il lavoro degli operai sull’intero anno, utilizzerà i forestali per nuovi compiti, non bloccherà le promozioni ma introdurrà un concorso interno per chi entrerà a tempo indeterminato. Sempre ammesso che all’Ars questa volta la norma passi. Nel frattempo di certo ci sono solo le vecchie care promozioni automatiche.
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03 Gennaio 2017, 13:50