Cronaca

L’ultimo saluto a Vito: comandante, non sarai dimenticato – VIDEO

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17 Dicembre 2020, 11:18

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PALERMO- Questa è la storia che non volevamo raccontare, come altre che le somigliano. Ma questa ti viene addosso con un dolore che è lo stesso dolore di sempre e continuamente un nuovo dolore. Avremmo voluto incontrarlo, Vito Lo Iacono, fra qualche tempo, in un porto qualunque, per prendere un caffè insieme. Avremmo preferito, magari, non conoscerlo mai. Non sapere nulla di Rosalba, sua madre, di Matteo, suo padre, di Giovanna che l’amava e di Cristina che amava Giuseppe. E ci sarebbe mancato tanto, però sarebbe stato meglio affrontare un’assenza che non avremmo mai saputo, piuttosto che raccontare la storia di un ragazzo tornato soltanto con le sue ossa dal mare e di famiglie distrutte, il cui corso dell’esistenza è stato crudelmente cambiato.

Mai avremmo voluto vedere la bara bianca che esce dalla chiesa di Terrasini, sospinta da un’onda d’amore fortissima. Una madre che si ferma in raccoglimento davanti al carro funebre e che manda un’ultima carezza, prima che il cofano si richiuda e la macchina parta verso il cimitero. E le magliettine bianche con la parola ‘giustizia’, perché qualcuno dovrà spiegare cosa è successo e perché il peschereccio ‘Nuova Iside’, quella notte, è affondato con Vito Lo Iacono, il suo comandante, con Matteo, il papà di Vito e con Giuseppe, il cugino. Uno strazio che si acuisce, mentre il feretro si avvia a destinazione.

L’ultimo saluto a Vito in corteo al porto

E i canti di chiesa, così simili ai canti dei pescatori, in fondo, perché ci sono anime da pescare. E le parole dell’arcivesovo di Monreale, monsignor Michele Pennisi, il pastore che cerca di confortare, come può, la sua comunità. E che torna a chiedere quella necessaria giustizia con vibrante forza: “Oggi si riapre una ferita che non si è mai chiusa, Vito potrà avere una degna sepoltura cristiana, anche lui vittima con Matteo e con Giuseppe di questa immane tragedia. Chiediamo con forza alle autorità competenti che siano chiarite al più presto le modalità. Il nostro pensiero va a tante altre famiglie che hanno pianto in passato i loro morti in mare”. Frasi che non lasciano spazio all’interpretazione.

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Vicino all’altare, la bara bianca con la fotografia di un ragazzo che non c’è più. Seguono i saluti, la commozione che ricorda i sorrisi, il mare, mentre fuori, su uno schermo, scorrono le vite dei ragazzi della ‘Nuova Iside’, quando ancora potevano sorridere. Adesso Vito Lo Iacono è nel carro funebre che sta per portarlo al cimitero. Non lo incontreremo mai più nel corso della navigazione. Non lo abbracceremo alla fine della tempesta. L’ultima benedizione è una mano poggiata sul bianco. La carezza di sua madre. L’ultimo saluto è una sosta al porto, con la bara sollevata verso l’orizzonte. Addio, comandante. Addio, dolce ragazzo. Non sarai dimenticato.

LE FOTO DEL FUNERALE-GUARDA

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17 Dicembre 2020, 11:18

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