30 Aprile 2018, 15:25
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PATERNO’ – Era un ragazzo speciale e pieno di vita Alessandro Maugeri, 26 anni, il dj paternese colto da un malore e morto sabato sera mentre lavorava ad una festa. Per lui oggi si sono celebrati i funerali nella chiesa Spirito Santo a Paternó. A partecipare alle esequie centinaia di persone, conoscenti, amici e semplici cittadini che hanno voluto stringersi al dolore della famiglia. Un giovane descritto dai suoi cari come un spargitore di amore e gioia, sentito oggi come il figlio di tutti. La sua scomparsa appare ancora inaccettabile per l’intera comunità che a distanza di poche ore dalla sua morte si è trovata di fronte ad una seconda tragedia, quella del giovanissimo Lorenzo Fazio, 19 anni, annegato ieri nelle acque di Recanati. Due vite spezzate dinanzi alle quali anche le parole risultano superflue.
Padre don Vito Mandarano, che ha officiato la messa, ha affidato alla sua omelia delle riflessioni. “È un’anima gradita al Signore: è questa una delle tante spiegazioni che possiamo darci, che sicuramente non restituiranno Alessandro alla vita terrena, ma che ci dicono qualcosa di grande su di lui. È amato da Dio. E Dio accetti la sofferenza di parenti amici come espiazione dei peccati. Noi non comprendiamo il perché della sua morte, ma affidiamo alle tue braccia Gesù il nostro Alessandro”. Una sofferenza che appare innaturale. Già. Parole che rimbombano nel cuore e nella mente di tutti i presenti, fra quelle mura dove Alessandro era cresciuto spiritualmente. Perché Alessandro amava profondamente Dio, ci tengono a sottolinearlo i suoi amici. “Tutto, qualsiasi cosa per il Signore”, diceva sempre. “Per lui veniva prima di tutto”. Alessandro, con il suo carisma, “riusciva a trasmettere Dio a tutti”.
Alessandro era solare, un ragazzo buono d’animo, conosciuto da tutti in città. Oltre a lavorare in un negozio di calzature, di professione faceva l’animatore nelle feste. Regalare sorrisi e allegria, far divertire erano le sue specialità. Un’arte “che in pochi sapevamo fare bene come te”, racconta il collega. Tra fiumi di lacrime, singhiozzi e applausi scroscianti tutti lo hanno omaggiato. “Eri un “pazzo”, dice un amico. Grazie Alessandro per tutto i sorrisi che ci hai regalato”. I suoi occhi luminosi e suoi forti abbracci rimarranno scolpiti nelle menti e nei cuori dei suoi cari. “Nessuno di noi riesce a crederci”, ha detto ancora un’amica. “Tu forse sentivi che te ne saresti andato via così presto, ecco perché hai divorato ogni istante della tua vita, e colmato di amore le vite di tutti. Sei un figlio prediletto di Dio”.
Straziata dal dolore, la fidanzata di Alessandro, “Era uno che ti trascinava con la sua gioia, come ha fatto con me. Erano tanti i progetti che io e lui volevamo realizzare insieme, ma sono certa che lui ci aiuterà da lassù. “Su le mani gente”, ha detto infine, perché così è come era solito urlare Alessandro durante le feste che organizzava e animava. “In paradiso per lui si inaugura la festa eterna”, ha detto a conclusione il parroco. All’uscita del feretro un lunghissimo applauso.
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30 Aprile 2018, 15:25