L’uomo che disse alla polizia |come catturare i Lo Piccolo

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18 Luglio 2013, 11:24

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Palermitano, classe 1962, di estrazione borghese, considerato il reggente della famiglia di Partanna-Mondello. Condannato all’ergastolo dalla Corte d’assise di Messina nell’ambito dell’inchiesta “Mare nostrum” per l’omicidio
di Armando Craxi, dopo oltre un anno di latitanza, il 2 agosto 2007 viene sorpreso dalla polizia in una villetta
di via Salerno, nel quartiere Cruillas, a Palermo. Lì gli investigatori trovano una serie di elenchi con cifre a più zeri. Si tratta di conti pagati da imprenditori sottoposti alle estorsioni. Nelle mani della polizia finisce anche una fitta corrispondenza tra Francesco Franzese e il boss Sandro Lo Piccolo. Un paio di mesi dopo la cattura, Franzese decide di collaborare con i magistrati della Procura di Palermo, ai quali fornisce elementi decisivi per la cattura dei Lo Piccolo. Riempie verbali ricostruendo la mappa del pizzo in città e si chiama fuori dall’omicidio di Craxi, fornendo un’altra versione dei fatti e sovvertendo la sentenza di primo grado. I giudici gli danno ragione e nella sentenza d’appello viene assolto.

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La biografia di Francesco Franzese è stata tracciata da Angelo Vecchio ne “La mafia dalla A alla Z”, la piccola enciclopedia di Cosa nostra edita dalla Novantacento. Il volume può essere acquistato cliccando qui.

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18 Luglio 2013, 11:24

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