01 Agosto 2021, 21:27
1 min di lettura
CATANIA – Potrebbero concludersi presto le indagini sull’omicidio del trafficante di droga Enzo Timonieri. La procura ha atteso l’esito del Riesame per poter comprendere la forza dell’apparato probatorio contro gli indagati. E la risposta è arrivata.
Sam Privitera resta in carcere. Il Tribunale della Libertà ha quindi respinto l’istanza del difensore, l’avvocato Andrea Gianninò, che potrebbe valutare il ricorso per Cassazione. Non hanno invece impugnato l’ordinanza del gip – che ha confermato il fermo – i legali di Natalino Nizza, figlio di Giovanni e nipote di Andrea e dell’uomo d’onore Daniele. Oltre ad essere nipote del pentito Fabrizio.
E sono stati proprio due pentiti a indicare Privitera e Nizza come i mandanti dell’omicidio Timonieri. Precisamente Michael e Ninni Sanfilippo, fratelli del già collaboratore Carmelo (coinvolto nella sparatoria a Librino dell’8 agosto 2020) ed ex Cursoti Milanesi, hanno confessato il delitto ai carabinieri e poi li hanno condotti nel luogo dove a febbraio lo avevano seppellito. Enzo Timonieri è stato trovato in una fossa tra le dune di Vaccarizzo.
A sparargli due colpi in testa è stato – come lui stesso ha raccontato – Michael Sanfilippo mentre erano in auto. Alla guida il fratello Ninni. A organizzare la trappola sarebbero stati Sam Privitera, cugino dei Sanfilippo, e Natalino Nizza, ai vertici del gruppo affiliato a Cosa nostra.
Pubblicato il
01 Agosto 2021, 21:27