30 Gennaio 2014, 20:28
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PALERMO – Quella della rissa alla Camera, che ha visto coinvolta anche la palermitana deputata dei Cinquestelle Loredana Lupo, è una storia di ordinaria tensione, in un parlamento in cui da mesi se ne vedono succedere di tutti i colori. La Lupo ha raccontato di essersi beccata uno schiaffo dal collega questore di Montecitorio, Stefano Dambruoso (Scelta civica), in un momento concitato della protesta dei grillini in Aula. Adesso annuncia: “Lo denuncerò”. La sua versione è stata però contestata dall’accusato. La deputata del Cinquestelle spiega le tensioni di questi giorni: “La nostra era un’azione deputata proprio all’opposizione, e non aveva niente a che vedere con la violenza”.
Partiamo dai fatti: cos’è successo alla Camera?
“Noi del Movimento assistevamo all’ennesima decisione ‘presa dall’alto’ e senza il consenso di noi parlamentari, di mettere la ghigliottina al decreto legge per l’abolizione dell’Imu e la ‘privatizzazione’ di Bankitalia’: la presidente Boldrini ha deciso di stoppare il dibattito che era in corso e porre subito il decreto ai voti perché sarebbe scaduto a mezzanotte. Noi (eravamo circa in quindici) ci siamo avvicinati ai banchi del governo per occuparli, e i commessi ci hanno sbarrato la strada. Tra di loro, però, c’era anche il deputato questore di Scelta civica, ed ex magistrato, Stefano Dambruoso”.
E’ lui che l’ha aggredita?
“Si è intromesso anche se non gli competeva. Non poteva toccarci, la sua è comunque una figura istituzionale. Solo che nell’intento di fermarci mi ha strattonata, praticamente si è scaraventato su di me dandomi un ceffone, e mi ha fatto anche cadere una lente a contatto”.
Quindi sta dicendo che è stato intenzionale?
“Assolutamente sì. Era talmente cosciente che non si è scusato, anzi, mi ha sfidata: “denunciami, se vuoi”, mi ha detto. E poi è uscito subito per rilasciare dichiarazioni ai giornalisti in cui smentiva di essere arrivato alle mani”.
Sono arrivate delle scuse, dopo?
“No. Solo un comunicato stampa in cui smentisce di avermi dato uno schiaffo, e giustifica il ‘contatto fisico’ con l’intenzione di ‘salvaguardare la Boldrini’. In ogni caso per me le scuse si fanno al diretto interessato, non certo attraverso un’agenzia di stampa o sui giornali”.
Non pensa che sia stata una conseguenza (certamente sconveniente) di un clima che, comunque, anche voi del Cinquestelle avete contribuito a creare?
“Noi siamo all’opposizione e ci opponiamo. Forse vedere arrivare tutte queste persone che scendono di corsa e puntano il tavolo del governo sarà parsa un’azione irruenta, ma non c’era violenza”.
Però anche oggi raccontano di offese pesanti fatte da un suo collega grillino ad alcune deputate del Pd in commissione Giustizia. Non sarebbe il caso di abbassare i toni?
“C’è molta stanchezza. Siamo stanchi di sottostare a questo clima dittatoriale che c’è in parlamento. L’imposizione della legge elettorale, il bavaglio che ci mettono in continuazione. Ultimamente sono state fatte cose a dir poco sconvolgenti e noi non lo sopportiamo più. In condizioni del genere può capitare di perdere le staffe, anche se so che il mio collega si è scusato. Anche io, poi, con il mio ruolo ho un rapporto molto emotivo”.
Cosa succederà adesso?
“Abbiamo chiesto ufficialmente le dimissioni di Stefano Dambruoso da questore. E adesso lo denuncerò. Come mi ha detto di fare”.
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30 Gennaio 2014, 20:28