09 Ottobre 2018, 13:03
1 min di lettura
PALERMO – “Le pene devono essere rieducative, l’ergastolo non è la soluzione migliore per punire i criminali. Chiunque dovrebbe avere almeno la speranza che con un buon comportamento e una giusta pena possa uscire prima o poi dal carcere”. Lo afferma Salvatore Lupo, storico dell’Università di Palermo, intervenuto alla prima videoconferenza del progetto educativo antimafia e antiviolenza promosso dal Centro Studi Pio La Torre a Palermo, giunto al tredicesimo anno e rivolto agli studenti delle ultime tre classi delle scuole secondarie italiane di secondo grado.
“L’ergastolo non è la pena migliore – ha continuato – Il 41 bis è stato d’altronde equiparato a una tortura. E una tale pena non indica lo stato di buona salute di una società e di un sistema penale. Se in un passato recente la nostra Repubblica, minacciata, ha avuto bisogno di usare una risposta molto dura non è detto che la situazione attuale sia la stessa di allora e forse per il futuro la risposta deve essere proporzionale. Serve una atmosfera di ragionevolezza anche nella lotta al crimine”. “La mafia – ha aggiunto Lupo – è un reticolo di cui fanno parte i criminali, chi li favorisce direttamente e anche chi lo fa inconsciamente o involontariamente sfruttandone i servizi come droga o contraffazione. A questo va contrapposto un altro reticolo quello dell’antimafia, un insieme di forze, idee che intendono contrapporsi alle mafie”.
(ANSA).
Pubblicato il
09 Ottobre 2018, 13:03