Addio a Fulvio Mondello, giornalista e gentiluomo

Addio a Fulvio Mondello, giornalista e gentiluomo

Addio a un cronista bravissimo che era anche un grande amico di tutti.
LUTTO A PALERMO
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2 min di lettura

Caro Fulvio, leggo della tua morte che apprendo da PalermoLive e mi metto subito a controllare. So che è vero. So che te ne sei andato per sempre, ieri sera. Ma mettere insieme e incasellare i gesti abituali che un cronista compie in questi casi aiuta a non trovarsi in difficoltà. Rileggo, senza crederci: “Il giornalismo palermitano piange Fulvio Mondello, morto nella serata di lunedì, dopo cena, a causa di un infarto. Aveva 54 anni. Fulvio era un giornalista conosciuto in città, per anni ha condotto un tg sportivo su Telesud; scriveva di calcio e di cinema. Ha collaborato anche con la redazione di Palermo Live. Fulvio, che soffriva di problemi cardiaci, lascia una moglie e un bambino di 11 anni”.

Caro Fulvio, eri un ragazzo buono e affettuoso, immenso nella tua generosità. Ed eri un amico. Riuscivi sempre a sorridere, anche in questo tempo che, per un motivo o per un altro, è diventato un cimitero di cui non si scorge la fine. E adesso sai che vorrei fare? Vorrei prenderti per il bavero e scuoterti e dirti: amico mio, da tempo non visto, ma sempre amico, perché? Che motivo c’era? Però so che non hai scelto tu e che, se avessi potuto, saresti andato nella direzione opposta. Andavi verso la vita con ogni passo. Sul tuo profilo in tanti ti stanno dicendo addio, con la speranza segreta che tu possa rispondere e dire che l’irreparabile non è mai accaduto.

Non resta che la trama di sempre, il rito del distacco. Non consola, ma aiuta anche quella. Un abbraccio alla tua famiglia. Un abbraccio a tua moglie che ha scritto per te parole che resteranno. Un abbraccio a tuo figlio. Questi sono abbracci per oggi e per domani. Se loro vorranno, saranno sempre qui. Saremo sempre qui. Un abbraccio a chi ti ha conosciuto e non ha potuto fare a meno di volerti bene. No, non consola l’espressione di un autentico dolore nell’addio, ma è vero che aiuta. Nel momento stesso in cui piangiamo per le persone a cui abbiamo voluto bene, scopriamo che quel bene deve avere per forza un futuro, che non muore. Caro Fulvio, lasci tracce d’amore e impronte digitali di garbo ovunque. Ti sia lieve il cielo.


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