28 Giugno 2010, 06:27
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Sicilia, non si può che arrivare. Nelle altre regioni, invece ci si ritrova. Se vai dalla Calabria in Puglia o dal Veneto in Emilia o dal Lazio in Umbria o da dove vuoi a dove vuoi, tra Villa San Giovanni a Courmayeur, non vi arrivi, ti ci ritrovi. Prova a prendere un treno nelle Marche e sta’ attento a capire quando arrivi in Romagna. Sì, sta’ attento, ma se non conosci bene quei paesi, quando arrivi in Romagna? Ad un certo punto ti ci ritrovi; sì perché il capotreno te lo dice o perché il nome di un paese che incontri ti è conosciuto, sai che è di Romagna. Ma questa terra dove comincia? Dov’è la zolla che chiami diversa? Invece da qualunque punto tu parta hai il tempo, lo spazio e l’intrigo di poter dire: sto arrivando in Sicilia. Hai il vantaggio di assaporare il desiderio di esserci sapendo di non trovarti, in quel momento, da nessuna parte. Puoi dire: in questo momento non sono da nessuna parte e, quindi, sto arrivando in Sicilia. E’ strano, ma in Sicilia si giunge solo provenendo da nessuna parte, arrivando dal mare.
Certo, ciascuno viene dal luogo da cui è partito, ma ineludibilmente c’è un momento, mai breve, in cui chi arriva in Sicilia si trova né in Campania, né in Veneto, né in Liguria, né in alcun luogo. Si trova sul mare e il mare è nessun luogo, è mare.
Il mare fa della Sicilia ciò che lo sguardo fa della bellezza: la riconosce. Il mare segna, riconosce la Sicilia e la rende riconoscibile fin dalla prima zolla. E’ il suo araldo, il nunzio maestoso. E sul mare capisci che sta per accaderti qualcosa, che ti trovi, sul mare, obbligato a pensare che stai per arrivare in Sicilia. Ecco, il mare è l’aguzzino del tuo pensiero, non puoi sottrarti all’obbligo. Devi pensare che stai per arrivare in Sicilia. Credo che il mare sia per l’Isola il complice più amato, che la esalta perché la disegna e la rende attesa.
Il mare. Non so quanti aggettivi siano stati usati per il mare. Non provo nemmeno a contarli. Per me è l’essenza del mio orgoglio di siciliano. Senza, se la Sicilia fosse attaccata da qualche parte alla terra ferma, essa sarebbe una bella regione italiana, come altre. Il mare disegna questi tre lati del sole.
Io non so com’è il mare che circonda la Sicilia: so che è pieno d’aggettivi. Qualcuno di essi, ogni tanto, finisce nella rete di un pescatore. Io, un giorno, mi affrettai a comprarne uno e così seppi che il mare è eterno. E mi sentii più forte.
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28 Giugno 2010, 06:27