28 Settembre 2011, 12:44
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Massimo Russo arriva puntuale e sereno all’albergo delle Povere a Palermo, dove è in corso il congresso nazionale organizzato dalla Sigo, la società italiana di ginecologia ed ostetricia. Saluta il presidente della società con una battuta, prima ancora che la stampa possa chiedergli qualcosa sulla mozione: “Un abbraccio – gli dice – da censurato a presidente”. Poi, rivolgendosi alla stampa, torna sull’esito dell’Aula, ieri: “Ho risposto puntualmente a tutti i temi sollevati – ha commentato Russo – e ho scelto di restare in Aula, per rispetto all’Istituzione e perché nessuno potesse dire che l’assessore aveva scelto la via della fuga”.
Sembra sereno, insomma, Russo, nonostante ieri sia stato lasciato solo. “Io solo? La maggioranza c’era ed è stata compatta nella scelta di restare fuori. La mozione era solo una sfiducia travestita da altro, non mi pare mi siano state contestate frequentazioni con minorenni, ma fatti politici”. Dimissioni? “Io resto al mio posto – commenta ancora – non sono legato alla poltrona, ma sono molto legato a un progetto politico di riforma. Finalmente questo teatrino è finito e da oggi posso tornare ad occuparmi di cose serie. Le criticità restano, so che gli ospedali potrebbero essere più accoglienti, ma ci stiamo occupando anche di questo”. Russo minimizza, infine, sul valore della mozione di censura: “Da quale pulpito arrivano le critiche – ha concluso – Ricordo ai siciliani che chi mi ha censurato sono le stesse persone che hanno tollerato Villa Santa Teresa, i rimborsi gonfiati, i retrobottega”.
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28 Settembre 2011, 12:44