05 Ottobre 2013, 13:15
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CATANIA – Graziano Longo Minnolo lascia il carcere di Piazza Lanza. Il Gip Rosalba Recupido ha disposto gli arresti domiciliari per il 24enne che ha ferito Giuseppe Giuffrida dopo una lite scoppiata al Mercato Agroalimentare di Contrada Junghetto a Catania. Un provvedimento, quello della misura cautelare ai domiciliari, disposto questa mattina dal Giudice per le Indagini Preliminari che scaturirebbe – si apprende da fonti giudiziarie – dal fatto che si tratta di un episodio di violenza isolato e non essendoci l’ipotesi della reiterazione del reato non è necessaria la detenzione in carcere in questa fase dell’inchiesta. Nei giorni scorsi la guardia giurata è stata sottoposta dal Gip all’interrogatorio di garanzia. La sua posizione dopo il decesso di ieri del 22enne si è aggravata in quanto lo stato di fermo era stato disposto solamente per tentato omicidio, ora dovrà rispondere della morte di Giuseppe Giuffrida (l’accusa è di omicidio volontario). La salma della vittima è stata trasferita dal Vittorio Emanuele al Garibaldi di Catania, dove lunedì (e non oggi come si è appreso in un primo momento) si svolgerà l’autopsia nel reparto di medicina legale.
I carabinieri hanno avviato l’indagine volta a ricostruire l’esatta dinamica della presunta lite avvenuta proprio all’ingresso del Maas alle due di notte, quando la vittima e il fratello erano arrivati per poter accedere all’area mercatale e iniziare a lavorare. Le fasi concitate sono state registrate dalle immagini di video sorveglianza poste proprio davanti alle casse del Mercato di Contrada Junghetto. Sullo stato dell’inchiesta coordinata dalla Procura di Catania c’è massimo riserbo, fatto sta che il video rappresenta l’elemento probatorio fondante per far luce su questa tragedia.
“La nostra strategia – dichiara a LiveSiciliaCatania l’avvocato Enzo Merlino, difensore del 24enne – si basa sull’aver agito per legittima difesa”. Nei prossimi giorni il Gip nominerà un consulente che valuterà con l’ausilio anche dei filmati se la dinamica è compatibile con la legittima difesa. “Se così non fosse – spiega il legale – rientriamo in quello che tecnicamente viene definito eccesso colposo”. L’indagato, in quel caso, avrebbe avuto una reazione eccessiva rispetto a quella necessaria per garantire la propria difesa e incolumità personale. Ipotesi “che è sicuramente diversa – conclude il difensore – dall’omicidio volontario di cui è accusato il mio assistito”.
Quanto accaduto al Maas ha riaperto il dibattito sul problema sicurezza. Ieri la Prefettura ha inviato un comunicato sulle disposizioni messe in campo su questo fronte. “Al seguito del recente ferimento – si legge nella nota – di un giovane al mercato gli amministratori del Maas hanno fatto pervenire” alla prefettura di Catania lo schema base per “un protocollo di legalita’ e chiesto un’ulteriore intensificazione della presenza delle forze dell’ordine in loco”. Da Palazzo Minoriti si sottolinea che il “questore ha gia’ adottato ordinanza tecnica in tal senso disponendo un’accurata vigilanza, specialmente nelle ore serali e notturne, nei pressi del mercato”. Di questo, si rileva dalla Prefettura di Catania, “e’ stata data notizia agli interessati” durante “un incontro svoltosi nella tarda mattinata di ieri precisando che i servizi non avrebbero avuto carattere di vigilanza fissa”. “Nella stessa circostanza – si osserva dalla Prefettura – gli operatori del Maas sono stati invitati a assicurare, come da comunicazione gia’ loro rivolta, la presenza a una nuova riunione del Comitato provinciale dell’ordine e la sicurezza pubblica fissata per il prossimo 8 ottobre”.
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05 Ottobre 2013, 13:15