13 Marzo 2015, 15:33
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PALERMO – Alla fine il Tribunale gli da dato ragione e lo ha mandato assolto con formula piena “perché il fatto non sussiste”. Sotto processo con l’accusa di peculato d’uso c’era Paolo Flaccomio, impiegato dell’Amap. Una Panda dell’ex municipalizzata di Palermo era stata fotografata parcheggiata sotto la sua abitazione, accanto alla macchina di proprietà dell’impiegato. Flaccomio si occupava di effettuare i sopralluoghi per i nuovi contratti alla rete idrica.
Quella macchina parcheggiata sotto casa durante le ore di servizio, sarebbe stata la prova dell’utilizzo del mezzo per fini privati. Di avviso opposto è sempre stato l’imputato. Alla fine ha avuto la meglio la tesi difensiva dell’avvocato Fabio Milazzo.
L’indagine partì da un esposto anonimo. Gli investigatori si misero sulle tracce di Flaccomio. La macchina venne immortalata quattro volte in sosta, ad intervalli di tempo compresi fra dieci minuti e un’ora, e comunque mai in presenza dell’imputato. Su questo ha puntato la difesa per contrastare l’ipotesi di peculato d’uso. E non solo. Flaccomio aveva raccontato che spesso lasciava la Panda di servizio preferendo andare in giro in sella alla sua più agile motocicletta.
E per dimostrare la buona fede di Flaccomio la difesa ha prodotto le schede di lavoro del dipendente. Nei giorni delle soste contestate avrebbe svolto regolarmente le sue mansioni. Mansioni di controllo esterno dalle quali, nel frattempo, era stato sollevato. Ora il Tribunale presieduto da Vincenzina Massa lo ha mandato assolto.
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13 Marzo 2015, 15:33