Mafia a Borgo Vecchio | Tantillo non convince i pm

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10 Giugno 2016, 06:15

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PALERMO – I dubbi sono tanti. Anzi tantissimi. I magistrati di Palermo non credono alle dichiarazioni di Giuseppe Tantillo.

Di certo c’è che ha cambiato carcere – trasferito in una struttura top secret – e pure avvocato. Soprattutto è certo che è stato interrogato dai pubblici ministeri di Palermo. Ci sono già i primi verbali Cosa abbia riferito resta coperto dal segreto investigativo, ma finora ha solo riferito cose che i magistrati sapevano già. A cominciare dai commercianti che pagano il pizzo. Una mappa che prima di lui era stata ricostruita da Francesco Chiarello e altri collaboratori.

Pochi riscontri, poca originalità nelle cose riferite, pochi spunti nuovi anche se gli investigatori continuano a lavorare. C’è da capire se davvero sia opportuno scaricare Tantillo, se la crepa che si è aperta in lui sia genuina e possa servire a fare emergere nuove verità sul clan di Borgo Vecchio, mandamento di Porta Nuova.

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Al momento, insomma, Tantillo non è un pentito. Da settimane al Borgo non si parla d’altro. Il punto è capire se mai lo diventerà. Altro interrogativo: dopo l’iniziale confronto con i magistrati la sua è stata una retromarcia? Misteri che in questa fase è impossibile sperare di capire.

Giuseppe Tantillo, 36 anni, fratello di Mimmo, pure lui in carcere con l’accusa di essere il reggente della famiglia mafiosa, di cose da raccontare ne potrebbe avere parecchie. Nella tasca dei suoi pantaloni fu trovata la lista dei commercianti che pagano il pizzo. Potrebbe conoscere storie di racket e non solo. Peccato, però, che finora non le ha raccontate.

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10 Giugno 2016, 06:15

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