Era solo una gustosa arancina| La mafia non c’entra: boss assolti

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23 Settembre 2016, 19:34

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PALERMO – Si erano incontrati per caso a Mondello, mentre mangiavano un’arancina al bar. Mica era un summit di mafia. Insomma, gustare il simbolo della gastronomia di casa nostra non è sintomatico di una frequentazione abituale fra uomini di cosa nostra. Neppure se si tratta di due noti pregiudicati per mafia. Gregorio Di Giovanni e Francesco Arcuri sono stati assolti dall’accusa di avere violato la sorveglianza speciale.

La conferma si avrà solo con le motivazioni della sentenza, ma l’assoluzione degli imputati in appello fa ipotizzare che la tesi difensiva abbia convinto il collegio d’appello. Di certo è stata ribaltata la condanna a otto mesi ciascuno di carcere.

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Di Giovanni e Arcuri, affiliati ai mandamenti di Porta Nuova e Pagliarelli, nell’agosto dell’anno scorso furono sorpresi a Mondello. Erano da poco tornati in libertà. Il primo, 53 anni, era stato stato arrestato per mafia dai carabinieri nel 2010 nell’ambito dell’operazione Eleio. Arcuri, 35 anni, suo uomo di fiducia, era finito in manette pochi mesi dopo. Da pochi giorni avevano finito di scontare rispettivamente 6 anni e 4 mesi e 6 anni di reclusione. Gli era stata, però, applicata la sorveglianza speciale che vieta la frequentazione abituale di e fra pregiudicati. Nessuna abitudine, hanno sostenuto gli avvocati Giuseppina Candiotta, Filippo Gallina e Giovanni Garbo. Solo un incontro casuale. Al bar, mentre mangiavano un’arancina, e in mezzo a decine di persone.

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23 Settembre 2016, 19:34

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