Clan armati fino ai denti| E spunta pure un Bazooka

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31 Maggio 2016, 15:56

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PALERMO – I clan di San Mauro Castelverde e Trabia erano armati fino ai denti. Predicavano la sommersione – niente gesti eclatanti per evitare di attirare l’attenzione delle forze dell’ordine – e nel frattempo si preparavano alla guerra. A cosa servissero le armi rimane un capitolo da esplorare. Di certo le intercettazioni offrono uno spaccato preoccupante.

Come quelle fra Gandolfo Interbartolo, capo della famiglia mafiosa di Cerda, e il suo collaboratore Vincenzo Civiletto. “Comunque… gli ho detto… se c’è un’automatica… sette e sessantacinque… che non è arma da guerra.. tutte le altre sono armi da guerra… hai capito? con le armi da guerra non si cugghiunia… che sono sette cucuzze ed a salire..(condanna maggiore, ndr) invece l’arma civile… oggi ti arrestano… fai un mese e sei fuori… tu… non sei pregiudicato… tu manco un giorno di carcere”.

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Ancora più inquietante è la conversazione fra Mario cascio, considerato capomafia di Valledolmo, e Giacomo Li Destri, affiliato al clan di Cerda e responsabile della famiglia di Caltavuturo. Prima parlavano di pistole da comprare “dagli albanesi… 38… 7 e 65… 9 per 21 non”, e poi Cascio manifestava l’idea di acquistare armi ancora più potenti: “… addirittura hanno pure una colonna… pure due…”. Secondo i carabinieri, stavano parlando di Bazooka.

 

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31 Maggio 2016, 15:56

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