17 Maggio 2022, 09:16
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“Noi non ci immischiamo con Falcone e Borsellino”, diceva Maurizio Di Fede alla mamma di una bambina di sette anni. Era inaccettabile per il boss della famiglia di Roccella che la bimba partecipasse con i compagni di classe a una manifestazione di commemorazione della strage di Capaci.
“Non ti permettere – aggiungeva Di Fede tre anni e mezzo fa –. Io mai gliel’ho mandato mio figlio a queste cose”. Erano parole di odio quelle pronunciate dall’uomo considerato lo stratega della famiglia mafiosa che fa parte del mandamento di Brancaccio. Oggi Di Fede è stato raggiunto da una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere.
“La bambina da un mese si prepara”, rispondeva la madre. Di Fede mise le cose in chiaro una volta e per tutte: “Noi non ci immischiamo con Falcone e Borsellino… queste vergogne… alla Magione, là sono nati a cresciuti, i cornuti là sono nati”.
La piccola non doveva partecipare alla visita in piazza Magione, organizzata dalla fondazione Falcone. “Se gli mandi la bambina sei una sbirra”, urlò Di Fede . “Falcone, minchia che cosa inutile”, non c’era altro da aggiungere. I bambini andavano tenuti lontani da ogni iniziativa di legalità.
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17 Maggio 2022, 09:16
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