Mafia, pizzo e omicidi a Camporeale | Gli imprenditori parlano, 4 arresti

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21 Aprile 2015, 07:00

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PALERMO – Un quinto uomo avrebbe partecipato alle fasi dell’omicidio di Giuseppe Billitteri. Oggi Raimondo Liotta è stato arrestato con l’accusa di avere occultato il cadavere del venditore ambulante ucciso durante le guerra per il potere a Camporeale. Nella stessa operazione i carabinieri del Gruppo di Monreale hanno arrestato altre tre persone accusate di estorsione: Antonino Cusumano, Giuseppe Tarantino e Vincenzo Carlo Lombardo. Avrebbero chiesto il pizzo a due imprenditori impegnati nel paese in provincia di Palermo in un appalto pubblico (la costruzione di una strada) e in un cantiere privato (la realizzazione di alcune villette) a Montelepre. Quindici e diecimila euro le somme rispettivamente pagate dai due titolari delle imprese edili che alla fine, messi alle strette, hanno ammesso di essersi piegati al racket. La loro collaborazione, grazie all’appoggio di Addiopizzo, viene definita “decisiva” dal comandare provinciale dei carabinieri Giuseppe De Riggi.

Gli arresti di oggi sono una costola delle indagini che tra aprile e ottobre del 2013 portarono in carcere 61 persone. Il mandamento di Camporeale aveva inglobato quelli di Partinico e San Giuseppe Jato. I clan mafiosi avevano creato un organismo gerarchicamente superiore con l’obiettivo di coordinare le attività dei due mandamenti. L’inchiesta del Procura è già sfociata in una raffica di condanne. Il collaboratore di giustizia Giuseppe Micalizzi raccontò ai pubblici ministeri Vittorio Teresi, Francesco Del Bene, Sergio Demontis, Daniele Paci e Amelia Luise i retroscena dell’omicidio Billitteri.

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Il pentito aveva pure condotto i carabinieri del Gruppo di Monreale, guidati dai colonnelli Pierluigi Solazzo e Mauro Carrozzo, nel punto dove sarebbe stato seppellito il cadavere Neppure gli escavatori, però, servirono a riportare alla luce i resti. L’ipotesi è che qualcuno abbia spostato il corpo. Per il delitto è stato condannato a vent’anni Francesco Lo Cascio. Altri tre imputati sono sotto processo in Corte d’assise: Giuseppe Lucido Libranti, Giuseppe Lombardo e Giuseppe Antonio Vassallo.

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21 Aprile 2015, 07:00

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