Caccia al ‘boss’ nel mare di Capaci| La sua fuga finisce in slip

di

19 Luglio 2017, 18:00

1 min di lettura

PALERMO – Ha tentato di scappare a nuoto. Un finanziere lo ha riportato a riva. La fuga di Francesco Paolo Clemente, uno degli arresti del blitz contro il clan mafioso di Brancaccio, è finita in mutande sul lungomare tra Capaci e Isola delle Femmine, a pochi metri dal lido che lo stesso Clemente gestisce.

Secondo gli investigatori del Gico della Polizia tributaria, sarebbe lui la mente del reticolo societario che ha consentito ai boss di Brancaccio, guidati da Pietro Tagliavia, di ritagliarsi un posto di rilievo nel settore degli imballaggi.

Sono da poco trascorse le tre di notte. I finanzieri della Polizia tributaria e i poliziotti della Squadra mobile sanno che Clemente in estate si trasferisce dalla sua abitazione di corso dei Mille in una villetta a Capaci. Bussano, ma di lui non c’è traccia. Eppure sono sicuri che debba trovarsi all’interno dell’immobile.

Articoli Correlati

Facile scoprire che si è dato alla fuga attraverso il retrostante giardino. Si alza in volo un elicottero della Finanza. Dall’alto si vede un uomo correre in spiaggia. Parte la caccia all’uomo. Una caccia ostacolata dal parapiglia che si scatena in un tratto di arenile poco distante. Casualità oppure qualcuno voleva aiutare Clemente? Si sentono dei rumori sordi. Sembrano colpi di pistola. A riportare la calma intervengono anche i carabinieri.

Clemente è ormai in mare. Si aggrappa alla boa per non farsi vedere. Impossibile sfuggire al fascio luminoso dell’elicottero. Un finanziere si getta in acqua, lo cintura e lo riporta a riva, dove ad attenderlo ci sono due poliziotti.

Pubblicato il

19 Luglio 2017, 18:00

Condividi sui social