Palermo, mafia, cade l'accusa: assolti a 11 anni dall'arresto

Palermo, cade l’accusa di mafia: assolti a 11 anni dall’arresto

La Cassazione scrive la parola fine

PALERMO – Undici anni sono tanti, troppi, per avere giustizia. La Corte di Cassazione ha definitivamente assolto Agostino Catalano (difeso dall’avvocato Rosanna Vella), Maurizio Pecoraro (difeso dagli avvocati Raffaele Bonsignore e Angelo Formuso) e Nunzio La Torre (difeso dagli avvocati Antonio Turrisi ed Enzo Giambruno).

La parola fine l’hanno scritta ieri sera i supremi giudici, che hanno rigettato il ricorso del sostituto procuratore generale Rita Fulantelli dopo le arringhe difensive degli avvocati Vella e Bonsignore.

I tre imputati furono arrestati nel 2011. Il blitz era stato denominato “Pedro”. Così viene soprannominato Calogero Lo Presti, che allora era il reggente del mandamento di Porta Nuova. Lo Presti ha finito di scontare la sua pena ed è un uomo libero. Questo la dice lunga sui tempi impiegati nei vari processi.

Dopo l’arresto per i tre imputati arrivò l’assoluzione in primo grado nel 2014 e la scarcerazione. In appello due anni dopo, sentenza ribaltata con pene di 12 e 13 anni, e nuovo arresto. Poi la Cassazione annullò la sentenza di condanna con rinvio. Al termine del nuovo processo di secondo grado, era il 2018, gli imputati furono assolti. Ieri è stato deciso il ricorso della procura generale contro l’assoluzione.


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