“È prestanome di Messina Denaro” | Trapani, confisca da 8 milioni

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18 Novembre 2013, 11:01

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PALERMO – Lo arrestarono nel 2009 con l’accusa di estorsione. Nel 2010 arrivò la condanna a cinque anni, ora scatta la confisca di beni per 8 milioni di euro riconducibili a Leonardo Ferrante.

Ad eseguire il provvedimento è stata la Guardia di finanza di Palermo su disposizione della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Trapani. Sigilli per aziende, immobili, terreni, motociclette e disponibilità finanziarie.

L’indagine della magistratura trapanese culminò in un blitz nell’estate del 2009 che disarticolò una delle tanti reti di protezione del latitante Matteo Messina Denaro. Fu l’operazione che svelò l’esistenza di un canale fra il padrino di Castelvetrano e i boss palermitani Salvatore e Sandro Lo Piccolo..

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Ferrante, 69 anni, considerato contiguo alla famiglia mafiosa Accardo di Partanna, capeggiata da Vincenzo Pandolfo, era stato indagato per estorsione, in concorso, per avere costretto un imprenditore, attraverso violenze e minacce, a impegnarsi a versare centomila euro per la costruzione di diversi appartamenti a Castelvetrano, pretesa poi ridotta.

I beni confiscati sono una coop che vende e ripara mezzi agricoli, una ditta di colture viticole, 7 fabbricati (2 abitazioni, 1 deposito commerciale e 4 rimesse), 10 terreni, 5 moto Quad e diversi conti correnti.

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18 Novembre 2013, 11:01

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