Mafia ennese, torna in carcere Isidoro Di Pino - Live Sicilia

Mafia ennese, torna in carcere Isidoro Di Pino

La Squadra Mobile di Enna ha arrestato Isidoro Di Pino, settantenne, condannato per associazione mafiosa nel piccolo centro di Aidone
INCHIESTA OTTAGONO
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ENNA. La Squadra Mobile ha arrestato Isidoro Di Pino, 70 anni, pregiudicato, già condannato per associazione a delinquere di stampo mafioso nel processo Old One. In quel caso, le accuse risalivano alla metà degli anni Duemila. Adesso Di Pino è stato condannato a 14 anni 8 mesi nell’ambito del processo Ottagono, sulla mafia aidonese fino al 2018. In realtà la pena finale dovrà essere rivista al ribasso, perché la Cassazione ha annullato una parte della sentenza (2 anni riguarderebbero infatti una violazione della sorveglianza speciale che, per la Suprema Corte, dovrà essere ridotta in maniera considerevole, forse quasi azzerata, in virtù dello sconto della continuazione) e perché da questa pena, ritenuta già la continuazione del processo Old One, dovranno essere sottratti altri 6 anni 3 mesi già scontati da Di Pino nell’ambito della precedente detenzione.

In tutto, in pratica, al settantenne, che è difeso dall’avvocato Carmelo Lombardo, potrebbero rimanere meno di sei anni e mezzo. L’arresto è stato eseguito dal personale della sezione Criminalità organizzata della Squadra Mobile. Di Pino era finito in carcere il 19 giugno 2018, come detto, nell’ambito dell’operazione “Ottagono”. L’accusa era di aver tentato un’estorsione ai danni di un imprenditore edile. Ora lo hanno associato al carcere Malaspina di Caltanissetta. Secondo la polizia, nel periodo antecedente all’operazione Ottagono, Cosa Nostra si era rimessa in moto ad Aidone, tra tentativi di ottenere favori dal Comune, infiltrandosi nella raccolta dei rifiuti e negli interventi di decoro urbano, e richieste di pizzo alle imprese.

Per gli investigatori, il leader del gruppo era proprio lui, Di Pino, capace di allacciare contatti con pregiudicati dei paesi vicini e di circondarsi di amici senza alcun precedente. Ora lo hanno condannato per associazione mafiosa con l’aggravante della recidiva, tentata estorsione e rapina aggravata dal metodo mafioso. L’antefatto dell’inchiesta inizia dopo il 2009, dopo che Di Pino fu arrestato (poi condannato) nell’operazione Old One, in cui finì in manette assieme, tra gli altri, a colui che fino a pochi anni fa era il referente provinciale di Cosa Nostra, Salvatore Seminara, detto “zio Turi”, dal 2016 in carcere al 41 bis.

Di Pino per la Dda fa parte di Cosa Nostra dai primi anni ’90, quando a parlare di lui furono due storiche gole profonde della mafia ennese, come Leonardo Messina e Paolo Severino. Nel 2009 fu coinvolto nell’operazione “Old One”. Tornato in libertà nel 2014, sarebbe riuscito a riprendere il proprio “rango” di mafioso, avvicinando mafiosi e incensurati. Il trait d’union tra tutti loro, però, sarebbe stato il carisma di Seminara, che nel 2014 rimase libero per un po’, perché scarcerato per decorrenza dei termini (nel frattempo sarebbe divenuto pure un capomafia nella zona del Calatino). Con Ottagono, ovviamente, Seminara non c’entra nulla, essendo detenuto, ma la sua ingombrante figura rimane sullo sfondo.


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