01 Luglio 2014, 00:06
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PALERMO – E’ l’ennesimo duro colpo al clan dei Lo Piccolo, di cui restano ormai le ceneri. Ad infliggerlo è stato il Tribunale di Palermo, presieduto da Mario Fontana. Le condanne sono trenta su trentadue imputati. La ricostruzione della Procura è granitica. L’elenco dei condannati si apre con i 30 anni ciascuno inflitti a Salvatore e Sandro Lo Piccolo che a San Lorenzo erano i signori incontrastati.
Il processo prendeva il nome dall’operazione Addiopizzo 5. Nel 2010 si concludeva la decriptazione dei pizzini trovati nel covo di Giardinello dove finiva la latitanza dei capimafia, padre e figlio. E sarebbe stato dato un nome ai mafiosi che gestivano il potere anche a Capaci, Cinisi e Terrasini. Complessivamente nelle cinque operazioni gli agenti della Squadra mobile di Palermo arrestarono 184 persone e portarono a galla 87 estorsioni.
I reati contestati dai pubblici ministeri Amelia Luise, Annamaria Picozzi e Francesco Del Bene prevedevano tutto il repertorio tipico di Cosa nostra. Dall’associazione a delinquere di stampo mafioso all’estorsione, dall’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti; e ancora al porto e detenzione illegale d’armi da fuoco, intestazione fittizia di beni.
Gli investigatori accertarono il pagamento del pizzo da parte di imprenditori impegnati in lavori di ristrutturazione dell’aeroporto Falcone e Borsellino, nella realizzazione della caserma Bighelli dell’esercito, in viale Strasburgo, e di un asilo materno a Cinisi (Palermo). Tredici commercianti decisero, però, di rompere il giogo a cui erano costretti da anni.
Gli unici assolti sono Alberto Evola, Salvatore Liga e Guido Spina, Isidoro Lo Cascio, Giuseppe Nicoletti, Giuseppe Di Maggio. Vista la mole di condanne è stato un successo per gli avvocati Enrico Tignini, Claudio Gallina Montana, Giovanni Mannino e Francesca Russo.
Condannati, oltre ai Lo Piccolo, anche Giuseppe Lo Cascio (13 anni), Francesco Paolo Di Piazza (15 anni) Salvatore Baucina (12 anni), Filippo Lo Piccolo (13 anni), Michele Acquisto (12 anni), Felisiano Tognetti (13 anni), Pietro Bruno (14 anni), Domenico Ciaramitaro (3 anni in continuazione con una precedente condanna), Pietro Cinà (18 anni in continuazione con un’altra condanna), Giovanni Corrao (5 anni e due mesi), Anello Cusimano (7 anni), Nicolò Cusimano (13 anni), Salvatore D’Anna (12 anni), Fabio Daricca (13 anni), Giuseppe Di Bella (14 anni), Lorenzo Di Maggio (13 anni in continuazione con un’altra condanna), Procopio Di Maggio (12 anni e sei mesi), Giuseppe Enea (quattro anni e due mesi), Giuseppe Messina (12 anni), Vito Mario Palazzolo (12 anni), Salvatore Randazzo (tre anni che si aggiungono ad una precedente condanna), Nunzio Serio (20 anni in continuazione con un’altra sentenza di condanna).
Riconosciuto il risarcimento danni alle parti civili: Sos Impresa, Centro studi Pio La Torre, Associazione Addiopizzo, Coordinamento vittime delle estorsioni, Solidaria, Presidenza del Consiglio dei ministri, Ministero dell’Economia, Regione Siciliana, Consorzio Asi di Palermo, Confindustria Palermo e i comuni di Cinisi, Capaci, Isola delle Femmine e Terrasini (avvocati Salvatore Caradonna, Ettore Barcellona, Ennio Tinaglia, Giangiacomo Palazzolo).
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01 Luglio 2014, 00:06