“Mafia e appalti truccati” | Sequestro da sette milioni

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29 Gennaio 2019, 10:25

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PALERMO – Valgono sette milioni di euro i beni di Antonino Biancorosso che la sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo ha messo sotto sequestro. La richiesta della Direzione distrettuale antimafia è supportata dalle indagini del Nucleo di polizia economica-finanzaria della guardia di finanza. Biancorosso è stato arrestato lo scorso settembre. Avrebbe esercitato pressioni per aggiudicarsi il servizio di scuolabus nel Comune di Castronovo di Sicilia. Un appalto da trentuno mila euro. 

Biancorosso ha la fedina penale macchiata da una condanna per mafia e una per bancarotta fraudolenta. Angelo Siino, uno che di appalti se ne intendeva, tanto da meritarsi l’appellativo di ‘ministro dei lavori pubblici di Cosa nostra’, di lui diceva che era un “imprenditore del sistema”, oltre a indicarlo come correggente della famiglia mafiosa di Castronovo di Sicilia.

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Biancorosso, alla luce delle condanne e delle interdizioni, non poteva fare l’imprenditore, ma avrebbe aggirato i divieti passando la mano alla figlia. Alla gara d’appalto per il servizio di trasporto degli alunni era state invitate sette ditte, ma solo due presentarono un’offerta. Una era la BBBiaggi srl di Bruna Biancorosso, figlia di Antonino Biancorosso, che però non si era aggiudica il servizio. All’apertura delle buste, infatti, era stata un’impresa di San Giovanni Gemini a presentare l’offerta più bassa. Solo che quest’ultima rinunciò all’appalto, spianando la strada alla BBBviaggi che oggi finisce sotto sequestro assieme alla Autonoli San Pietro sas, immobili e conti correnti. I finanzieri, guidati dal colonnello Cosmo Virgilio, hanno fatto emergere negli ultimi vent’anni la sperequazione fra i redditi dichiarati da Biancorosso e i beni.

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29 Gennaio 2019, 10:25

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