22 Dicembre 2020, 10:47
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CALTAGIRONE (CT) – E’ morto al policlinico di Bari in regime di detenzione domiciliare, Francesco La Rocca. La notizia è stata confermata a LiveSicilia, il boss di Cosa Nostra è spirato dopo una lunga malattia che lo ha visto negli ultimi mesi, ricoverato più volte.
Il padrino di San Michele di Ganzaria, capo indiscusso della famiglia mafiosa di Caltagirone, era uscito dal carcere a seguito dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute, ottenendo la sospensione provvisoria della pena in regime carcerario. Dall’emergenza Covid19, durante la quale l’avvocato Angelino Alessandro ottenne dal magistrato di sorveglianza il permesso di trasferire presso la sua casa di San Michele di Ganzaria, il padrino La Rocca, è stato ricoverato più volte per le complicazioni del suo stato clinico. Ricondotto in carcere, prima di morire era stato ricoverato nel Policlinico di Bari per l’aggravarsi del quadro clinico.
La sua “famiglia” la fonda ancora ragazzo, scalzando in potere il padrino di Ramacca Calogero Conti.
Dello “Ziu Cicciu” alcuni pentiti parlano come di “un grande mediatore” con un fiuto per attirare politici e imprenditori. Nel 2000 sarebbe tornato operativo: dopo la guerra di mafia del 1998 cerca di rimettere insieme i pezzi della mafia ennese, agrigentina e nissena. Ma con l’arresto nel blitz Dionisio la sua ascesa criminale è stata bloccata dal carcere.
Un pentito in questi anni avrebbe vaticinato un futuro non facile per la “famiglia” dopo la morte del boss Francesco La Rocca. Secondo indiscrezioni trapelate, il pentito avrebbe riferito che “u rispettu sino a che campa è pu ziu Cicciu, mortu iddu…” chiaro riferimento a equilibri che sul territorio potrebbero subire un brusco cambiamento. Compreso quello di vedere “riaccendersi” le aspirazioni, alcuni dicono mai sopite, dei Laudani di impossessarsi della zona.
La famiglia, apprendiamo dall’avvocato, ha già ottenuto il nulla osta per il trasferimento della salma che potrebbe essere tumulata a San Michele di Ganzaria.
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22 Dicembre 2020, 10:47