Mafia e pizzo: in manette | due del clan Santapaola

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05 Luglio 2016, 09:54

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MASCALUCIA. I carabinieri del comando provinciale di Catania hanno arrestato il 55enne Alfio Carciotto ed il 29enne Fabio Cantone per estorsione con l’aggravante del metodo mafioso, il primo in flagranza di reato ed il secondo in esecuzione di una ordinanza di cautelare in carcere emessa dal Gip su richiesta della Dda della locale Procura. Al centro delle indagini, avviate all’insaputa della vittima, le richieste di ‘pizzo’ a una commerciante di Mascalucia da parte del clan che fa capo alla ‘famiglia’ Santapaola-Ercolano. Il 1 luglio scorso Carciotto è stato bloccato da militari dell’Arma all’uscita del negozio con 400 euro, tutti in banconote da 20 euro.

La donna, in caserma, ha prima negato l’estorsione, dopo le contestazioni dei carabinieri ha ammesso che i 400 euro era la tangente bimestrale che da due anni era costretta a pagare. Il primo ‘esattore’ era stato Cantone al quale, dopo il il suo arresto avvenuto nel settembre 2015, è subentrato Carciotto. Il Gip di Catania ha convalidato l’arresto di Carciotto e emesso un’ordinanza cautelare per Cantone. Gli arrestati sono stati condotti nel carcere di Catania-Bicocca.

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INTERVIENE IL VICESINDACO DI MASCALUCIA– “Avverto il dovere di congratularmi e ringraziare i magistrati della Direzione distrettuale antimafia catanese e l’Arma dei Carabinieri per l’ennesima importante operazione antimafia e antiracket condotta sul territorio di Mascalucia. Un sentimento che mi sento di esprimere da cittadino che vive a Mascalucia sin dalla nascita, prim’ancora che da amministratore comunale”. Questo il commento con cui l’avvocato Fabio Cantarella, attualmente vicesindaco del paese, ha manifestato il proprio compiacimento per le indagini condotte dalla DDA di Catania. “Appena insediata, la nostra amministrazione – continua Fabio Cantarella- in sinergia con l’associazione antiracket e antiusura ‘Rocco Chinnici’, presieduta da Claudio Risicato, ha promosso un volantinaggio tra i commercianti di Mascalucia mettendosi a disposizione di chi avesse voluto denunciare estorsioni e usura. Auspico – conclude Fabio Cantarella – che questo successo investigativo possa anche rappresentare l’occasione per abbattere quel muro di omertà che costituisce uno dei punti di forza delle associazioni criminali affinché altri imprenditori o commercianti eventualmente taglieggiati trovino il coraggio di ribellarsi”.

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05 Luglio 2016, 09:54

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