Mafia, giornata della memoria |Celebrazioni in tutta la Sicilia

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21 Marzo 2013, 15:31

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PALERMO – “E’ il noi che vince, solo unendo le nostre forze si può arrivare al cambiamento; e oggi, giornata della memoria per le vittime di mafia, la sfida è trasformare il dolore in impegno”. Cosi don Luigi Ciotti ha salutato gli alunni insieme ai quali ha piantato una quercia da sughero, pianta simbolo di testardaggine e resistenza, proprio davanti alla loro scuola, la ‘Giovanni Falcone’ più volte vandalizzata. L’iniziativa si chiama ‘Piantiamola!’, ed è stata promossa dal corpo Forestale dello Stato e da Libera a favore degli istituti comprensivi statali ‘Giovanni Falcone’ e ‘Leonardo Sciascia’ di Palermo, nel quartiere San Filippo Neri (ex Zen). Vi sono alberi da frutto e da macchia mediterranea, c’é l’alloro, “simbolo di pazienza e sapienza”, ma in tutto sono 33 gli esemplari che ora circondano la scuola Falcone, 44 quelli destinate all’istituto Sciascia. Il progetto di educazione ambientale rientra tra le attività in programma oggi, primo giorno di primavera e 18esima giornata della memoria e dell’impegno di Libera in ricordo delle vittime delle mafie. Nelle prime ore del mattino i ragazzi hanno letto ad alta voce uno, per uno, i nomi delle vittime di mafia, “di chi è caduto per la nostra democrazia”, dice don Ciotti. A lui i bambini dalla materna alla scuola media , dicono: “vorremmo una scuola colorata, piena di alberi, ma viene sempre distrutta”. Serena, 12enne dice: “guardo spesso dalla finestra gli altri giocare, ma i miei non mi permettono di stare con loro”, un’altra sussurra: “Vorrei che la mafia fosse sconfitta”. “Ogni giorno lottiamo contro difficoltà di ogni tipo – spiega Roberta Sbrana, dirigente scolastica della scuola Sciascia – non si può essere noncuranti verso la scuola, vorrebbe dire dare un calcio alla mafia”. “Etica ed estetica devono procedere insieme – ha concluso don Ciotti – dobbiamo diventare maestri di coerenza e sana inquietudine. Due giorni fa ero a Casal di Principe dove ho ricordato don Peppe Diana, parroco che voleva il bene per la sua città, ucciso come don Puglisi dalla stessa violenza che impoverisce tutti”. Agli organizzatori della manifestazione è arrivato anche un saluto da parte del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e “un apprezzamento per l’impegno profuso”.

Celebrazioni stamani anche a Messina davanti al Tribunale e al Municipio, in ricordo delle vittime della mafia. Sul viale Giostra è stata intitolata loro una rotatoria. Davanti al Tribunale parenti delle vittime di mafia e componenti delle associazioni antiracket tra le quali ‘Libera’ hanno letto un brano in ricordo di Placido Rizzotto. “Quando la cultura fa più paura della legge” è stato invece il titolo dell’evento che si è svolto a palazzo Zanca. A Gioiosa Marea, in mattinata al Belvedere di contrada Skino, incontro con le scuole e presentazione di un’installazione in memoria delle vittime della mafia.

Cinque grandi schermi televisivi ricordano oggi, a Gela, quel migliaio di uomini e donne caduti negli anni per mano mafiosa, in Italia, elencandone i nomi, proiettando i volti di molti di loro e le foto delle stragi di mafia. I maxi apparecchi tv sono stati installati appositamente in municipio, nell’istituto per geometri Ettore Maiorana, in un bar di Caposoprano, in via Venezia e nella Chiesa di Santa Lucia dove questa sera si svolgerà un dibattito per celebrare degnamente la XVIII “giornata della memoria e dell’impegno”. L’iniziativa è stata promossa dalla sezione gelese dell’associazione Libera, di don Luigi Ciotti, per “ricordare e onorare – si legge in un comunicato – semplici cittadini, magistrati, giornalisti, uomini delle forze dell’ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali uccisi solo per aver compiuto il proprio dovere con coerenza e rigore”. Particolarmente interessati i giovani, che si sono soffermati a guardare e a riflettere. “C’é ancora tanto da fare e tocca a noi – ha detto uno studente – non possiamo lasciare la nostra terra nell’illegalità e nella barbarie”. Nelle classi si è discusso di mafia e di antimafia. La celebrazione della giornata ha avuto il patrocinio del Comune di Gela che “riafferma con forza – dice il sindaco Angelo Fasulo – l’impegno delle istituzioni e dei cittadini per la legalità e la democrazia contro ogni forma di criminalità”. E il parroco di Santa Lucia, don Luigi Petralia, aggiunge che “é necessario sostenere con forza l’azione incisiva della magistratura e delle forze dell’ordine perché si rafforzi e si difenda la nostra democrazia e sia garantito il rispetto dei diritti civili”.

 

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21 Marzo 2013, 15:31

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