Mafia al Mercato ortofrutticolo? | "Basta accuse, qui gente perbene" - Live Sicilia

Mafia al Mercato ortofrutticolo? | “Basta accuse, qui gente perbene”

Il mercato ortofrutticolo di Palermo

A parlare sono i rappresentanti dell'Associazione che raccoglie una cinquantina dei settanta operatori che lavorano all'interno della struttura di Palermo. Chiedono rispetto, legalità e norme per la trasparenza.

L'ASSOCIAZIONE DEI COMMISSIONARI
di
3 min di lettura

PALERMO – Escono alla scoperto e ci mettono la faccia. Stufi di vedere affibbiata al Mercato ortofrutticolo di Palermo l’etichetta di luogo dell’illegalità: “Perché il Mercato è popolato di gente che fatica duro e rispetta le regole”.

A parlare sono i rappresentanti dell'”Associazione commissionari e commercianti del Mercato ortofrutticolo” che raccoglie una cinquantina dei 73 operatori che lavorano all’interno della struttura di via Montepellegrino. Le presunte infiltrazioni mafiose e il lavoro nero hanno tenuto banco nelle passate e recenti cronache giudiziarie. Per ultime sono state le parole di Eustachio Fontana, un grossista coinvolto in un’inchiesta che nulla a che vedere con il Mercato, a parlare dell’abusivismo imperante nel settore della frutta. Non si riferiva, per la verità, alla struttura comunale che in passato, però, è stata più volte tirata in ballo nel corso di altre inchieste.

“Siamo stanchi di essere accusati sempre e comunque – spiega il presidente dell’Associazione, Giorgio La Scala -, nessuno, la stampa per prima, ha mai sentito l’esigenza di raccogliere il nostro parere. Di conoscere il nostro punto di vista”. “C’è chi pensa che siamo un manipolo di ladri – aggiunge il vice presidente Benedetto Gulizzi – collusi con la mafia, evasori fiscali e tanto altro, eppure siamo noi che da sei anni chiediamo alla direzione del mercato di attivare un posto fisso di vigili urbani all’interno della struttura, di vigilare sul carico e scarico della merce, di avviare i controlli sanitari”.

Chi ha seguito, passo dopo passo, la battaglia – energica ma solitaria – per la legalità è stata l’avvocatessa dell’Associazione, Maria Grazia Leonardi: “Non c’è mai stato grande dialogo con le passate amministrazioni comunali, ora finalmente abbiamo constatato un cambiamento di rotta. La collaborazione con il nuovo assessore Giovanna Marano ha portato buoni frutti”. Sono stati installati i bagni tecnologiche, ripristinate le strisce di delimitazione degli stand, sono in corso i lavori per la sorveglianza e il sistema fognario. Proprio la mancanza di fognatura è costata negli anni guai giudiziari per tanti operatori come ricorda l’avvocato Alfonso Sorge: “Una trentina di operatori hanno subito un procedimento penale perché non avevano l’allacciamento alla fognatura che non c’è, e non per colpa degli operatori”.

I vertici dell’Associazione sanno bene che al mercato non tutto gira per il verso giusto. Non si nascondono dietro un dito: “Solo con la trasparenza e la legalità si possono isolare le mele marce. È fondamentale”. Così come non si può negare che l’abusivismo nel settore della vendita dell’ortofrutta sia dilagante in città: “Non più di altri settori, però, l’abusivismo sta diventando uno sfogo sociale – aggiunge Gulizzi -. Siamo certi che gli abusivi si riforniscano al Mercato di Palermo? Ecco perché abbiamo chiesto che i controlli si estendano alle altre strutture della provincia. Non diciamo che l’illegalità sia altrove, ma neppure si può dire con certezza che stia di casa solo a Palermo. E poi ci sono dei commercianti che possono rifornire gli abusivi direttamente senza passare dal Mercato – conclude -. Noi i controlli li subiamo con cadenza quasi giornaliera, viene controllata tutta la merce, lotto per lotto”.

Il pensiero è univoco: la svolta per mettere davvero le cose a posto passa dall’approvazione del nuovo regolamento. “Basta con gli spot, va approvato. È nato dalla nostra collaborazione con l’amministrazione comunale. Siamo stati ascoltati dalla Commissione consiliare e abbiamo detto la nostra. Bisogna inserire il nuovo regolamento all’ordine del giorno, altrimenti non si approverà mai”. Tra i punti il cui inserimento è stato chiesto a gran voce dall’Associazione è che tutta la merce passi dai commissionari per garantire anche la tracciabilità del prodotto.

Dal mercato, dunque, si solleva una voce forte di legalità che non si nasconde dietro un dito, non contesta il lavoro della magistratura (“Ben venga, aspettiamo gli esiti processuali”) ma che pretende rispetto: “Non si può fare di tutta l’erba un fascio. Al Mercato ci sono persone che si spaccano la schiena”.

 

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI