27 Aprile 2024, 12:35
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CATANIA – Due omicidi, associazione mafiosa, sequestro di persona, occultamento di cadavere, rapine. Nel curriculum criminale del boss Nunzio Zuccaro, uomo d’onore di Cosa nostra, adesso ci sono anche i maltrattamenti in famiglia. Il 62enne è stato arrestato dai carabinieri di piazza Verga.
Le indagini sono state coordinate dal pool di magistrati che si occupano di violenza di genere. Secondo l’accusa, Zuccaro avrebbe messo in atto una serie di condotte illecite nei confronti della ex moglie sin dal 2019, quando era in carcere per scontare una pena a 30 anni, terminata nel 2020.
La vittima, che negli anni sarebbe stata sottoposta a un “regime vessatorio e umiliante“, a marzo ha deciso di denunciare. Ha riferito ai carabinieri di essere stata vittima di insulti, minacce di morte e violenze da parte del convivente. Zuccaro, ancora in galera, l’avrebbe minacciata di morte lamentano la sua assenza ai colloqui.
Tra le rimostranze dell’esponente di Cosa nostra, ci sarebbe stata anche quella legata alla presunta “esiguità” delle somme di denaro che la donna gli faceva pervenire settimanalmente. “Visto che mi fai fare brutta figura con gli altri carcerati, appena esco ti stacco la testa e la metto in mezzo alla strada per farla vedere in tutti i telegiornali”.
Dal carcere, Nunzio Zuccaro, furioso perché la moglie non lo avrebbe assecondato nella richiesta di minacciare i parenti al fine di ottenere “in eredità esclusiva alcuni terreni”, l’avrebbe “minacciata di morte urlandole che oltre ad ammazzare lei avrebbe fatto del male anche ai loro figli”.
La donna è comunque rimasta a convivere con lui, una volta scarcerato. Subendo, così, ulteriori maltrattamenti. In prossimità di Natale 2023, l’uomo l’avrebbe trascinata di fronte a un affollato bar di Mascalucia e le avrebbe sputato in faccia “per punire il fatto che lei aveva osato dirgli «basta» ad alta voce e davanti ai dipendenti dell’attività dove lavorava”.
Il 62enne Zuccaro anche in quella circostanza avrebbe rimarcato di essere un “uomo d’onore”, al quale nessuno poteva permettersi di urlare contro. In diverse occasioni Zuccaro avrebbe picchiato la donna con una stampella, l’avrebbe presa per il collo perché “non si sottometteva e non gli portava rispetto“, l’avrebbe costretta a restare sveglia mentre lui soffriva d’insonnia.
La vittima era fuggita di casa ed era andata a rifugiarsi dalle sorelle. Ma anche lì l’uomo l’avrebbe perseguitata. Tornata in casa per tentare di proteggere i suoi figli, era stata nuovamente malmenata. E minacciata inoltre di potere essere aggredita con un’arma da fuoco.
Tutti questi comportamenti, uniti al pedigree di spessore criminale del 62enne, sono serviti all’Autorità giudiziaria per decidere di spedire in carcere Nunzio Zuccaro.
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27 Aprile 2024, 12:35