20 Maggio 2015, 17:51
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ROMA- “La figura più carismatica della mafia siciliana continua ad essere quella del noto latitante Matteo Messina Denaro, attorno al quale si coagula il forte centro di potere di Cosa Nostra trapanese”. Lo ha detto il direttore della Direzione investigativa Antimafia, Nunzio Antonio Ferla, in audizione davanti alla Commissione Antimafia. “L’impianto verticistico di Cosa Nostra sembrerebbe proteso verso l’accentramento delle funzioni di indirizzo e direzione in un “organo piramidale” interprovinciale, sebbene l’azione di contrasto ne abbia più volte impedito la concreta ricostituzione”, ha proseguito Ferla, il quale ha aggiunto che in Sicilia uno dei settori maggiormente esposti a rischio di contaminazione è tuttora quello legato al ciclo di smaltimento dei rifiuti.
“Mentre Cosa Nostra, nonostante tutto, continua a mantenere un forte carattere unitario, palesandosi come un organismo compatto, compartimentale, rigidamente verticistico – ha concluso Ferla – la ‘ndrangheta e, soprattutto la camorra e la criminalità organizzata pugliese, si presentano con una struttura “orizzontale”, ove vengono in evidenza soprattutto i rapporti familiari, causa, spesso, di guerre tra i diversi clan e di odi che si tramandano da generazione in generazione. Le connotazioni peculiari di ogni consorteria impongono, da un punto di vista squisitamente investigativo, l’adozione di strategie differenziate”. (ANSA)
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20 Maggio 2015, 17:51