22 Febbraio 2016, 06:15
2 min di lettura
PALERMO – Qualcuno si era permesso di scavalcare il capo. Quel qualcuno, seppure facesse parte della stessa famiglia mafiosa, si beccò una punizione. Silvio Guerrera, reggente del clan di Tommaso Natale, ordinò di picchiare il suo braccio destro, Roberto Sardisco.
È lo stesso Guerrera, oggi collaboratore di giustizia, a raccontare i retroscena della vicenda. “Calvaruso (Giuseppe Calvaruso, arrestato assieme a Guerrera nel blitz Apocalisse dell’estate 2014, ndr) – mette a verbale il pentito – era tenuto in considerazione da Cosa Nostra per danneggiamenti e minacce per la sua corporatura più che robusta. Una volta ha picchiato Roberto Sardisco”. Ecco perché: “… si era permesso di richiedere a Fabio Chianchiano (uomo dello Zen oggi in cella con l’accusa di avere ucciso Franco Mazzè per le strade del popolare quartiere palermitano, ndr) chi fosse il responsabile di una rapina perpetrata in danno di Saverio Purpura, alla pompa di benzina in via Regione Siciliana”. “Almeno fammelo sapere, non ti dico che non lo puoi fare, ma fammelo sapere”, si rammaricava Guerrera.
Chianchiano, però, che conosceva le gerarchie, andò a chiedere chiarimenti a Guerrera: “Mi chiedeva se io ne sapessi qualcosa ed io rimasi meravigliato della circostanza perché non ne sapevo niente. Poi ho saputo che Purpura, subito dopo la rapina si era rivolto a Francesco Caporrimo il quale aveva mandato Sardisco, Enea Erasmo e tale Francesco a chiedere notizie a Chianchiano allo Zen”.
Nonostante Francesco Caporrimo vantasse una parentela illustre in Cosa nostra (il figlio Giulio è stato il reggente del mandamento di San Lorenzo, ndr), “io mi lamentai del fatto che non fossi stato avvisato”. Guererra andò su tutte le furie – “mi sentii male per la rabbia”- e quel punto “Calvaruso, vedendomi così alterato, mi propose di andare a picchiare Sardisco, cosa che poi fece col mio assenso”.
In che modo?, “Gli ha dato legnate direttamente sotto casa sua, lo ha chiamato, davanti a sua moglie. Addirittura gli volevano levare pure la macchina”.
Pubblicato il
22 Febbraio 2016, 06:15