PALERMO – Tutti condannati, anche i tre imputati che in primo grado erano stati assolti. Sotto processo c’erano alcuni dei presunti mafiosi del clan di Porta Nuova. Furono nel 2011 nel corso del blitz dei carabinieri denominato Pedro. A cominciare da Calogero Lo Presti, che ha scelto un rito alternativo Per tutti era lo zio Pietro, da cui prendeva il nome dell’operazione.
Persino la produzione della fiction non sarebbe sfuggita alla regola del racket. Sul set di Squadra Antimafia Palermo Oggi si sarebbero aggirati i mafiosi veri. La cosca di Porta nuova avrebbe controllato il servizio di trasporti e ristorazione per le troupe e gli attori della fortunata serie tv, campione di ascolti sull’ammiraglia delle reti Mediaset.
Diventano più pesanti le condanne per Vincenzo Coniglio (da 9 a 12 anni). Ufficialmente faceva il parrucchiere in corso Calatafimi. Nove anni, e non più sei, sono stati inflitti a Giuseppe Di Marco, “il polliere” di via Palmerino. Davanti alla sua attività si davano appuntamento i mafiosi.
Queste le altre pene per gli altri imputati che hanno ottenuto uno sconto: Francesco Chiarello (7 anni con l’attenuante prevista per i collaboratori), Daniele Lauria (14 anni), Christian Mancino (8 anni), Rodolfo Allicate (9 anni e mezzo), Giovanni Giammona (2 anni e mezzo per spaccio di droga), Giusto Gagliano (2 anni per favoreggiamento), Giuseppe Migliore (3 anni senza l’aggravante di mafia).
Confermate le altre pene: Matteo Rovetto (3 anni), ex poliziotto in pensione che avrebbe passato notizie riservate, Antonino Lo Iacono (16 anni), Domenico marino (8 anni), Ivano parrino (16 anni), Giuseppe Giustino Rizzo (3 anni), Salvatore Sampino (2 anni e mezzo), Giuseppe Autieri (10 anni in continuazione con altre sentenze).
