22 Marzo 2024, 10:35
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TRAPANI – La Cassazione ha chiuso con la sentenza pronunciata in queste ore il troncone dell’operazione antimafia “Scrigno”, che ha riguardato gli imputati giudicati col rito abbreviato.
Confermata la sentenza di appello pronunciata nel settembre 2022 dalla prima sezione penale della corte d’Appello di Palermo presieduta da Adriana Piras. Quella di appello fu una sentenza che rese più pesanti le condanne rispetto al primo grado di giudizio. Le decisioni della giudice Piras oggi sono state confermate. La Corte di Cassazione ha rigettato i ricorsi degli imputati Franco e Pietro Virga e Nino D’Aguanno. I figli del capo mafia già all’ergastolo Vincenzo Virga, sono stati condannati in via definitiva, Franco Virga a 16 anni e 8 mesi, Pietro Virga 19 anni e 4 mesi; Nino D’Aguanno dovrà scontare 3 anni e 4 mesi.
Dichiarati inammissibili i ricorsi presentati dagli imputati Francesco Paolo Peralta (8 anni e 4 mesi), Francesco Salvatore Russo (1 anno e 6 mesi), Pietro Cusenza (8 anni e 4 mesi), Vincenzo Ferrara (3 anni e 4 mesi), e Giuseppe Piccione (8 anni).Col rito abbreviato in appello erano stati condannati anche Carmelo Salerno (12 anni), Michele Martines ( 13 anni e 4 mesi), Francesco Orlando ( 12 anni e 8 mesi), Jacob Stelica ( un anno), Mario Letizia (8 anni e 4 mesi), Leonardo Russo (3 anni), Michele Alcamo (3 anni).
L’inchiesta “Scrigno”, è stata il risultato di una approfondita indagine del Nucleo Investigativo del Comando provinciale dei Carabinieri di Trapani, coordinata dalla Procura Distrettuale di Palermo e che nel marzo 2019 ha visto l’arresto di diversi personaggi quali appartenenti alla cosca mafiosa di Trapani. Alcuni degli imputati hanno scelto il rito ordinario, tra questi l’ex deputato regionale Paolo Ruggirello, che in primo grado è stato condannato a 12 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Per questi imputati, giudicati dal Tribunale di Trapani (collegio presieduto dalla giudice Troja), con sentenza dello scorso 12 aprile 2023, il prossimo 28 maggio a Palermo si aprirà il processo di appello.
Le sentenze fin qui depositate hanno delineato l’esistenza nel circondario trapanese di un crocevia di interessi tra mafia, politica e imprenditoria. Anche vicende legate al mercato dei voti in occasione di competizioni elettorali, anche se nel caso delle condanne di due politici, Vito Mannina e Alessandro Manuguerra, i giudici hanno escluso l’aggravante mafiosa. Due politici sono usciti assolti, l’ex assessore comunale Ivana Inferrera e il professore Franco Todaro, braccio destro del deputato Ruggirello.
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22 Marzo 2024, 10:35