Mafia, tre sequestri | per sei milioni di euro

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06 Febbraio 2014, 10:37

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PALERMO – Sigilli al patrimonio di tre personaggi legati o vicini alla mafia. Sotto sequestro finiscono i beni del marsalese Antonino Bonafede (oltre 4 milioni di euro), di Antonino Vaccaro (ottocento mila euro), originario di Chiusa Sclafani, e del palermitano Ruggero Vernengo (un milione e mezzo di euro). I provvedimenti di sequestro, emessi dai Tribunali di Palermo e Trapani e dalla Corte d’appello del capoluogo siciliano, si basano sulle indagini del Nucleo di polizia tributaria della finanza di Palermo.

La fetta più consistente del sequestro riguarda Bonafede, 79 anni, condannato con sentenza definitiva per mafia. Nel marzo 2010 finì in manette nell’ambito di un’operazione che ha colpito la rete di fiancheggiatori del latitante Matteo Messina Denaro. Già nel 2012 gli erano stati sequestrati due appartamenti e alcuni terreni agricoli. Le indagini successivi hanno confermato la sproporzione fra le sue proprietà e la sua dichiarazione dei redditi frutto degli affari di un allevamento di ovini intestato alla moglie Vincenza Centonze.

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Vernengo, 59 anni, nel 2010 è stato condannato definitivamente a sette anni di carcere per mafia. Era vicino alla cosca palermitana di Santa Maria del Gesù. E con i soldi della mafia aveva aperto un distributore di carburanti.

Vaccaro, 70 anni, nel 2009 fu arrestato per mafia e truffa. Avrebbe ottenuto indebitamente finanziamenti pubblici. Gli investigatori lo piazzavano in un cartello di imprenditori di Polizzi Generosa, sempre nel Palermitano, che sarebbe riuscito a mettere le mani su diversi appalti pubblici. I finanzieri hanno ora scoperto che aveva intestato un’impresa edile ad un parente per evitare che finisse sotto sequestro. Un’impresa su sui sarebbero confluiti patrimoni illeciti.

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06 Febbraio 2014, 10:37

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