Mafia, sequestro da 45 milioni

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10 Gennaio 2014, 07:44

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CALTANISSETTA- La Direzione investigativa antimafia (Dia) di Caltanissetta ha sequestrato beni per un valore di 45 milioni di euro, riconducibili all’imprenditore Paolo Farinella. Il sequestro riguarda 10 imprese, 25 fabbricati, 150 ettari di terreno dislocati tra Caltanissetta, Palermo e provincia, Roma, Livorno e Catania, oltre ad alcuni conti correnti.

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Su Paolo Farinella – 70 anni, nato a Gangi (Palermo) e residente a Caltanissetta – le indagini sono cominciate nel 2009 nell’ambito dell’operazione della Dia nissena denominata “Flour”. Gli investigatori hanno messo gli occhi su operazioni bancarie sospette eseguite da Farinela e dalla figlia Rosalba, titolari di imprese – aggiudicatarie di numerosi appalti pubblici in Italia -, di aziende agricole e proprietari di fabbricati e vasti appezzamenti di terreno nelle province di Caltanissetta e Palermo. Farinella avrebbe avuto contatti privilegiati con personaggi di spicco di Cosa nostra a Caltanissetta, Palermo e Trapani. In particolare, dopo la morte del cugino Cataldo Farinella – costruttore pienamente inserito in Cosa nostra palermitana, implicato con Angelo Siino nella cosiddetta mafia degli appalti – è subentrato, di fatto, nella gestione delle imprese che furono del parente scomparso, mantenendo rapporti con personaggi di spicco dell’organizzazione mafiosa. Un terreno di contrada Mimiani, a Caltanissetta – circa 300 ettari, con annessa azienda agricola, in passato utilizzato quale riserva di caccia per noti esponenti di Cosa nostra siciliana, anche nel corso delle loro latitanze -, risultava intestato per due terzi al defunto Farinella e solo per un terzo al cugino; ma i riscontri della Dia hanno consentito di dimostrare che la gestione dell’intera proprietà era di Paolo Farinella, che percepiva contributi pubblici erogati dall’Agea. I proventi dell’attività agricola venivano usati per finanziare le imprese di costruzione riconducibili ai familiari di Farinella e per sostenere la vedova di Cataldo, in virtù di un informale “obbligo d’onore” contratto da Paolo nei riguardi della vedova.

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10 Gennaio 2014, 07:44

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