03 Dicembre 2024, 11:19
1 min di lettura
MESSINA – Le mani della mafia sui finanziamenti del superbonus per l’edilizia nel messinese: i carabinieri hanno eseguito un’ordinanza su misura cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Messina, nei confronti di due persone, di 26 e 66 anni, per “associazione di tipo mafioso”.
L’uomo di 66 anni è indagato anche per “trasferimento fraudolento dei beni aggravato dalle finalità mafiose”. I militari dell’Arma hanno notificato anche un’informazione di garanzia nei confronti di sette persone, tra cui imprenditori edili, indagati per “concorso esterno in associazione di tipo mafioso”.
Le indagini del procedimento riguardano la presunta infiltrazione di appartenenti alla famiglia mafiosa barcellonese nell’ambito del cosiddetto superbonus del 110%, direttamente finanziati con risorse pubbliche.
In particolare, “un imprenditore, secondo i magistrati, in cambio della protezione, del sostegno del sodalizio mafioso nel reperimento degli immobili, nella zona di Barcellona Pozzo di Gotto e dei comuni limitrofi, sui quali eseguire lavori di efficienza energetica, corrispondeva somme di denaro ai componenti dell’organizzazione mafiosa che, per il ‘servizio’ reso ottenevano l’affidamento di subappalti in favore di ditte ad essa riconducibili o, comunque, contigue”.
Le due persone indagate avrebbero ricevuto dall’imprenditore laute provvigioni, mascherate tramite accreditati per non ben chiarite prestazioni d’opera.
Per sfruttare i profitti derivanti dal superbonus, sarebbe stata costituita ad hoc un’impresa edile, fittiziamente intestata a un prestanome ma eludendo le disposizioni sulle misure di prevenzione antimafia, di fatto riconducibile all’esponente mafioso.
Pubblicato il
03 Dicembre 2024, 11:19
vai a questa pagina