28 Giugno 2017, 06:08
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PALERMO – Contenere le turbolenze di un consiglio comunale più variegato rispetto a quello eletto cinque anni fa, cercando di evitare il fuoco amico di qualche alleato scontento e tracciando il sentiero di una collaborazione costruttiva con le opposizioni. Con i tasselli della nuova giunta ormai tutti al proprio posto, Leoluca Orlando apre il capitolo del consiglio comunale. L’obiettivo di una navigazione tranquilla per i prossimi cinque anni ha convinto il ‘professore’ a puntare ancora una volta sulla “continuità”: la rielezione di Totò Orlando alla presidenza del consiglio comunale.
Una decisione figlia, in parte, dello stesso ragionamento che ha portato il sindaco a riconfermare metà giunta uscente. Le quotazioni di Orlando – terzo dei cinque eletti nel Movimento 139, con 1.263 preferenze – nelle ultime ore sono date in rialzo da diversi osservatori interessati di Sala delle Lapidi. Leoluca Orlando avrebbe deciso di mettere a frutto l’esperienza maturata dal presidente uscente nella gestione di un’aula che si preannuncia più irrequieta rispetto ai cinque anni trascorsi e con in più l’arma della sfiducia al sindaco, introdotta con il nuovo regolamento d’aula approvato poche settimane fa. Gli occhi sono puntati sui malumori di Sinistra Comune, mentre il Partito democratico ha deciso di mantenere un atteggiamento più accondiscendente nei confronti del sindaco che sul piano regionale sta contribuendo alla quadratura del cerchio attorno alla candidatura di Piero Grasso per Palazzo d’Orleans.
La soluzione della “continuità” potrebbe avere il via libera anche da una parte dell’opposizione. Fonti della minoranza parlano di un imminente vertice a cui parteciperanno, tra gli altri, anche il forzista Giulio Tantillo e Marianna Caronia, i due consiglieri più votati dello schieramento pro Ferrandelli: all’ordine del giorno l’atteggiamento da tenere in aula nei confronti dell’Amministrazione Orlando, che può contare su una maggioranza di 24 consiglieri su 40, ma è probabile che venga affrontato anche il nodo della vicepresidenze di Sala delle Lapidi. La carica, per consuetudine, viene destinata all’opposizione. La strada verso una soluzione pacifica della questione è tracciata, così come cinque anni fa quando Orlando centrò l’elezione quasi all’unanimità: 49 voti su 50, con la sola eccezione di Antonella Monastra.
Quello di Totò Orlando, tuttavia, non è l’unico nome in corsa per la presidenza del consiglio comunale. Alla stessa carica, infatti, aspira anche Giulio Cusumano ma le quotazioni dell’ex assessore, primo degli eletti in Palermo 2022 con 2.206 preferenze, nelle ultime ore sono in ribasso. Il terzo nome che scalpita è quello di Fabrizio Ferrara, anche lui consigliere uscente così come Cusumano, primo degli eletti nel Movimento 139 con 1.650 voti. Nel listone nato dall’accordo tra Pd, Ncd e Centristi spiccano i 3.431 voti di Francesco Scarpinato, che però dovrebbe rimanere fuori dal nascente gruppo dem di Sala delle Lapidi e, di conseguenza, anche dai giochi per la presidenza dell’aula. La partita si gioca anche sul tavolo delle sette commissioni consiliari permanenti: organismi formati adesso da cinque consiglieri, con la sola eccezione delle commissioni Bilancio e Urbanistica che contano entrambe sette componenti. Le presidenze di commissione saranno una delle poche concessioni di Orlando ai partiti alleati.
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28 Giugno 2017, 06:08