“Mai visto niente di simile” | Alla Stazione attimi di terrore

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11 Maggio 2009, 15:19

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La stazione centrale di Palermo

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“Lavoro qui da quarant’anni e non ho mai visto nulla di simile”. E’ ancora sotto choc Giusi Di Cesare, 51 anni, titolare dell’edicola che si trova proprio all’ingresso della stazione centrale di Palermo, dove stamattina due anziani (Antonino Raccuglia, 68 anni, e Marianna Ruvolo di 67) sono stati presi a martellate. Non è chiaro quale sia il motivo dell’aggressione, la polizia pensa a un gesto di follia. Grazie all’aiuto dei passanti, in particolare di due stranieri che lo avrebbero bloccato mentre tentava la fuga, l’aggressore è stato fermato. Si tratta di un palermitano, Fabio Conti Tozzo di 39 anni.
“Ho sentito delle grida verso le 10.15 – racconta Di Cesare che ha assistito in diretta alla scena – e mi sono subito affacciata. Il tempo di aprire la porta e ho visto una donna a terra piena di sangue, mentre un uomo più giovane si accaniva con un martello su un anziano. Ho gridato di chiamare la polizia, un’ambulanza”. A terra, nell’atrio, che è stato transennato, ci sono ancora due grosse macchie di sangue, proprio davanti alla porta dell’edicola. “Ho avuto una paura indescrivibile, mi guardi, tremo ancora – continua la commerciante – abbiamo quest’edicola da sempre, era di mio padre, e non ho mai visto nulla di simile”.
“A fermare l’aggressore – spiega Girolamo Greco, che lavora nel bar accanto all’edicola – sono stati due stranieri, due giovani di colore. Io, appena ho sentito che Giusi chiamava aiuto, sono corso subito, ma ho potuto solo vedere i due corpi in un mare di sangue. Mi sono affacciato sulla strada e ho visto questi due stranieri che prendevano a calci e pugni l’aggressore per fermarlo. Subito poi è arrivata la polizia che lo ha arrestato. L’ambulanza, invece, ci ha impiegato un po’ di più per via del traffico. Comunque – continua – per poco si è evitato un linciaggio: oltre alle botte degli stranieri, l’arrestato deve ringraziare la polizia se la folla non lo ha ammazzato”.
Davanti al posto di polizia che si trova all’interno della stazione c’è tanta gente che cerca di capire cosa sia accaduto. La folla si raggruppa attorno ad un uomo sui quarant’anni, vestito di jeans, che sostiene con orgoglio di aver picchiato l’aggressore per fermarlo: “Ero appena sceso dal treno e stavo uscendo dalla stazione – spiega – quando ho capito cosa stava succedendo ho preso l’aggressore a calci, pugni. Pure una testata gli ho dato, perché voleva scappare. Mi ha fermato la polizia, ma io l’ho detto ad un agente: ‘se a prendere martellate fosse stato tuo padre o tua madre, tu cosa avresti fatto? Non avresti tirato fuori la pistola?’. Non si può vivere così, dov’è la sicurezza?”
In queste ore la polizia sta sentendo i testimoni, in particolare la signora Di Cesare e Girolamo Greco, e a quanto pare anche alcuni operai delle Ferrovie che, al momento dell’aggressione, stavano lavorando sotto i portici. Si sta sentendo chiaramente anche l’arrestato per tentare di capire per quale motivo abbia deciso di scagliarsi a martellate su i due anziani. In ogni caso, puntate sull’atrio della stazione dove si è svolta la scena, ci sono due telecamere a circuito chiuso che saranno utili per ricostruire i fatti.

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11 Maggio 2009, 15:19

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